A San Fili, piccolo centro dell’hinterland cosentino, cittadini su tutte le furie per quelle che vengono considerate ‘cartelle pazze’. Sono numerosi coloro che pur avendo pagato regolarmente tributi, oneri e quant’altro dovuto al comune si sono visti recapitare l’avviso di riscossione dall’amministrazione comunale. Alla base dell’intricata vicenda non i soliti disguidi, il solito errore, ma la vicenda dell’incendio nel palazzo di città che nel dicembre 2010 ha distrutto gli uffici comunali documentazione compresa. Un incendio doloso nel quale erano rimasti gravemente feriti gli autori, tra cui un dipendente comunale responsabili di un grosso ammanco che avevano cercato cosi di depistare i sospetti e che poi hanno patteggiato la pena. Morale? L’amministrazione incalzata dalla Corte dei Conti deve rimpinguare le esanimi casse comunali, le prove dell’avvenuto pagamento sono andate distrutte e, quindi anche chi ha pagato si è visto arrivare l’avviso. Alcuni di loro hanno deciso di presentare una querela nei confronti del comune profilando addirittura il reato di estorsione. Il sindaco Ottorino Zuccarelli si difende: “ anche noi siamo stati vittima della truffa prima e dell’incendio poi, hanno avuto condanne lievissime, non gli è stato sequestrato nulla per cui non ci possiamo neanche rivalere e purtroppo la Corte dei Conti chiede che facciamo pagare i tributi. Forse dovrebbero costituirsi contro chi ha determinato questo problema, ovvero gli autori dell’incendio”.