''Ormai sono sputtanato, ma penso che era peggio se mi prendevano dopato. Anche se ho fatto questa grande figura di m... Oggi c'era il pene finto sul tavolo e ho confermato. L'ho fatto ma non per doping''. E' lo sfogo del mezzofondista Devis Licciardi, scoperto con un pene finto al controllo antidoping disposto lo scorso 21 settembre 2013 a Molfetta, al termine del Campionato Italiano Individuale Assoluto – 10 km su strada. Oggi l'atleta, accompagnato dalla fidanzata ma senza avvocato, è stato ascoltato dal vice-procuratore capo della procura antidoping del Coni, Mario Vigna. E nelle due ore d'interrogatorio ha fornito una piena confessione, fornendo anche ulteriori dettagli sull'accaduto. ''Pensavo peggio, mi aiuta molto il fatto che non dovevo coprire nulla, ma confermare e dare delle motivazioni – dice Licciardi -. L'attrezzatura che ho comprato su internet è arrivata ai primi di settembre, negli altre tre test antidoping ero pulito. Tutti i miei risultati sportivi non possono essere stati truccati. Ma da ieri non sono più un atleta dell'Aeronautica. Ho firmato il congedo, mi sembrava doveroso per il danno d'immagine che ho recato''. Il varesino precisa di non essere ''matto'', ma non nasconde il suo disagio. ''Noi siamo macchine, dobbiamo correre forte, siamo un'azienda o produci o lasci. Tu sei solo, anche perché per fare l'atleta devi essere solo. Se hai paranoie sono problemi tuoi – spiega -. Se in gara dimostri di essere debole psicologicamente è un vantaggio per gli altri, poi dentro non è così. Sono in cura, ma lo sapeva solo chi mi era vicino. Ora non posso nasconderlo perché è un aspetto importante di quello che è successo. In questi giorni spesso ho guardato Facebook per leggere i commenti e sdrammatizzare un po'. Non ho fatto una grande figura''. In attesa della decisione dei giudici del Tna - in base all'articolo 2.5 delle norme antidoping rischia due anni di stop – Licciardi è consapevole di quanto ha perso. ''Non farò più l'atleta professionista – ammette -. La squalifica prima o poi finirà, ma quegli obiettivi svaniscono, me ne sono accorto guardando l'Olimpico. Il mio sogno era fare una gran gara al Golden Gala. Ma oggi mi sono reso conto che quel sogno non c'è più. La gente dirà che dovevo pensarci prima... ma quando fai quelle cose... non pensi''.
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