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Napolitano, no a campagna voto
Berlusconi ricusa Giunta

Nella memoria difensiva depositata questa mattina, Silvio Berlusconi chiede la ricusazione di alcuni membri della giunta del Senato che deve decidere della sua decadenza. Nel testo, in possesso dell'ANSA, si chiedono le dimissioni dei senatori che hanno già espresso una posizione e, in subordine, la sospensione del giudizio e la ricusazione.
"E' fatto notorio che la quasi totalità dei componenti" della giunta per le autorizzazioni del Senato, "e ciò che è ancor più grave in particolar modo proprio il relatore, hanno già ampiamente anticipato il proprio parere sull'esito del giudizio che andranno a esprimere nella camera di Consiglio". E' quanto scrive Silvio Berlusconi nella memoria (cui allega rassegna stampa), con la quale chiede le dimissioni di dieci membri della giunta: tutti senatori di Pd, Sel e M5s. Berlusconi porta alcuni esempi: "Il senatore Casson (Pd) non solo già anticipava che voterà per la decadenza, ma negava il ruolo di terzietà della Giunta", elenca il Cav. "Addirittura il Movimento 5 Stelle ha prospettato più volte una posizione comune di tutto il gruppo a favore della immediata decadenza, sottolineando quindi trattarsi di una decisione politica". E ancora, vengono citati Pezzopane (Pd) e Pagliari (Pd). Berlusconi si appella al giusto processo, visto il carattere "giurisdizionale" della giunta, e osserva che "in linea astratta" anche chi si sia espresso in suo favore viola il principio di terzietà. Ma "è evidente", scrive, che altri e non lui hanno eventualmente interesse a rilevarlo. Poiché non è possibile sostituire i membri della giunta, Berlusconi chiede dunque le dimissioni dei componenti "che hanno già espresso il proprio convincimento, in particolare i senatori Stefano (Sel), Pezzopane (Pd), Buccarella (M5S), Casson (Pd), Crimi (M5S), Cucca (Pd), Fuksia (M5S), Giarrusso (M5S), Pagliari (Pd), Moscardelli (Pd)". Il passo indietro permetterebbe, sottolinea, "la formazione di un collegio giudicante quantomeno apparentemente imparziale". "In via subordinata", la soluzione proposta è la sospensione del giudizio sulla decadenza e l'invio degli atti "alla giunta per il regolamento" del Senato, perché "si provveda a regolamentare la possibilità di astensione e ricusazione nonché di sostituzione ai fini di un giusto processo".

"Nessuna utilità vi potrebbe essere nel partecipare a un giudizio del quale si sia già previamente conosciuta la sua conclusione. La presenza delle parti, dell'interessato o di un avvocato non sarebbe che una mera sceneggiata in un copione già ampiamente scritto". Così Berlusconi nel chiedere la ricusazione della giunta.

La giunta delle immunità ''sospenda il giudizio in attesa della decisione della Corte Europea'' presso la quale è stato presentato un ricorso contro la legge Severino e che dovrebbe decidere ''in tempi assai ravvicinati, ovvero nell'ordine di pochi mesi''. E' quanto si legge nella memoria difensiva.

Napolitano: 'No a campagna elettorale a getto continuo'
- Le Quattro Giornate di Napoli ''ci debbono dare convinta fiducia in quel che di qui può ancora venire - nelle critiche circostante attuali e nell'incerto prospettarsi del futuro - alla causa comune dell'Italia e dell'Europa''. Così il capo dello Stato Giorgio Napolitano, oggi a Napoli. "Non abbiamo bisogno di campagne elettorali a getto continuo - ha detto durante la visita nel carcere di Poggioreale - ma di un Parlamento che discuta e lavori e non che ogni tanto si sciolga''.

Bondi, da Napolitano e Letta sfida e ricatto 
- "Già il fatto che Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica concordino una linea da seguire dopo il gesto etico e civile assunto dai parlamentari del Pdl, rappresenta un atto di sfida e di ricatto piuttosto che di rispetto e di comprensione di fronte a una testimonianza che avrebbe dovuto essere riconosciuta nelle sue motivazioni profondamente democratiche". Così Sandro Bondi, senatore e coordinatore Pdl. "L'iniziativa concordata di Napolitano e Letta è un'ulteriore umiliazione del popolo dei moderati", conclude.

Schifani, tutto si lega a chiusura Pd su decadenza  - Letta ha avuto "una reazione estremamente forte e forse anche di carattere emotivo" dopo la lettera di dimissioni dei parlamentari Pdl. "Ma dovrebbe sapere come si sono mossi i parlamentari del suo partito in Senato: l'atteggiamento di chiusura totale su qualunque richiesta di riflessione da parte dei miei senatori sulla irretroattività della legge Severino" quanto alla decadenza di Berlusconi. Così a SkyTg24 il capogruppo Pdl Renato Schifani: "Tutto si lega", dice. "Ascolteremo il messaggio" del premier sulla fiducia. 

Monti, governo deve continuare, ma su basi diverse - ''Siamo convinti che l'esperienza di governo della larga coalizione, del governo presieduto da Letta possa e debba continuare. Ma sulla base di atteggiamenti molto, molto diversi, più responsabili'': lo ha detto l'ex premier Mario Monti parlando ad una convention di Scelta Civica nel Bresciano.

Questa mattina il senatore Silvio Berlusconi ha depositato presso la segreteria della Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato la propria memoria difensiva. Ne dà annuncio il presidente della giunta Dario Stefàno: "Spero che questa scelta del senatore Berlusconi possa servire a svelenire il clima", afferma.
"Presentare una memoria difensiva, nel rispetto dei termini regolamentari, mi auguro che indichi la scelta, nel solco della strada sinora tracciata e seguita nei lavori della Giunta delle elezioni e delle immunità, di tutelare le proprie ragioni nella sede istituzionale propria e nell'ambito delle prescritte procedure", afferma in una nota Dario Stefano, presidente della giunta del Senato. "Ho chiesto e ottenuto dal Presidente Grasso - spiega - l'autorizzazione alla diretta audio-video della seduta pubblica del 4 ottobre, anche perché le ragioni della difesa possano essere conosciute direttamente da tutti, dai cittadini e dalla stessa comunità dei giuristi". "Il mio auspicio - conclude il senatore di Sel - è che si possa proseguire a lavorare con serenità e con l'impegno responsabile di tutti, a partire da me quale Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari".

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