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Antonello da Messina
in mostra a Trento

"È una sfida solo apparente, perché in realtà vi è un filo unico: il volto, un'icona misteriosa che non catturi, che rimane sempre irraggiungibile". Spiega così la mostra su Antonello da Messina, che si affianca a 'L'altro ritratto', curata dal filosofo Jean Luc Nancy, la direttrice del Mart di Rovereto, Cristiana Collu. Le due mostre, inaugurate oggi, fanno dialogare il genio messinese, che del ritratto fu un innovatore, con uno sguardo al contemporaneo, a partire dagli ultimi decenni del Ventesimo secolo fino ai giorni nostri, inseguendo le sparizioni del ritratto, le sue ricomparse, le sue trasformazioni. Apertura al pubblico domani, sabato 5 ottobre, e rimangono sino al 12 gennaio 2014 al Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Perché un artista del Quattrocento con il contemporaneo? Collu spiega d'avere voluto "mettere in gioco il Mart nella sua funzione di disfare le abitudini moderne del pensare. Il museo quale luogo dove può avvenire il cambiamento, dove il visibile è di fronte a noi, ma anche l'invisibile si può catturare, se si lascia uno spiraglio di apertura". Sulla resistenza a comprendere la scelta del Mart è intervenuto nel corso della presentazione lo storico dell'arte Salvatore Settis, che ha parlato di due stati divisi da una frontiera: l'arte antica e quella contemporanea. "Succede spesso - ha detto- che in un museo d'arte antica si trovi qualche opera moderna, più difficile il contrario, perché si ha la pretesa che il presente contenga tutto ciò che ci serve. Da qui il richiamo a una ginnastica mentale, all'esercizio di riconoscere le diversità e gettarsi alle spalle i luoghi comuni". Nella mostra su Antonello da Messina il visitatore potrà ammirare i più grandi capolavori dell'artista, tra cui importanti prestiti internazionali, come il ritratto di giovane gentiluomo arrivato dal Philadelphia Museum of Art, che l'ha appena restaurato. Nella notte sono giunti anche i dipinti dell'Annunciata di Palazzo Abatellis, l'Annunciazione del museo Bellomo di Siracusa e l'Ecce Homo di Messina, che erano stati bloccati dal governatore siciliano, preoccupato da una politica di prestiti che non valorizza in loco le proprie opere. Collu ha parlato in proposito di "difficoltà che accompagnano i progetti, ma che alla fine si ricompongono". Nel corso della presentazione il presidente del Cda del Mart, Franco Bernabè, ha ricordato il dramma di Lampedusa con parole di cordoglio e partecipazione, così come ha fatto anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, che ha parlato del valore della cultura anche in termini di investimento, affermando che entro la fine dell'anno il Trentino con la sua rete di musei totalizzerà 500.000 presenze. (ANSA).

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