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Sale a 194 morti
il tragico bilancio

A Lampedusa continua il recupero dei corpi delle vittime del naufragio mentre, sul fronte politico, e' scontro sulla Bossi-Fini, in attesa mercoledi' mattina della visita del presidente della Commissione Ue Barroso, accompagnato sull'isola dal ministro Alfano.

I sub hanno estratto altri nove cadaveri dal relitto del barcone naufragato a Lampedusa.  Con l'ultimo recupero il bilancio ufficiale provvisorio sale a 194 morti e 155 sopravvissuti. Secondo quanto riferito dai migranti, sulla barca c'erano 518 persone e dunque mancherebbero all'appello ancora 169 migranti.

"Ogni vita umana che perdiamo è un contributo che perdiamo. Quello che è avvenuto non deve accadere più. Dobbiamo aprire una riflessione per impedire nuove tragedie", ha detto il ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge, entrando nel Centro di accoglienza a Lampedusa per una visita. "Abbiamo visto le bare. Non possiamo accettare una tragedia come questa. Chiediamo attenzione all' Europa. Questa e' la frontiera d' Europa". "Stiamo lavorando per aiutare le persone piu' bisognose, i superstiti del naufragio, le famiglie con bambini. Le condizioni del centro di accoglienza sono vergognose", ha aggiunto il ministro Kyenge rispondendo ad una domanda sulle condizioni di vita nel centro dove oltre ai superstiti vi sono decine di bimbi e di minori che trascorrono le giornate in condizioni precarie anche sotto la pioggia. "Di fronte ai morti non ci sono parole - ha detto -. Sono momenti difficili che ci mettono di fronte alle nostre responsabilità".

"La settimana prossima avvieremo un coordinamento interministeriale" per rivedere la Bossi-Fini. Cecile Kyenge ha sottolineato che "la legge va cambiata, non ci deve essere un approccio repressivo ma accoglienza" .

Portare il tema dell'immigrazione all'attenzione del vertice Ue di fine mese: questa la proposta lanciata dal ministro per gli Affari europei Enzo Moavero che in un'intervista all'ANSA evidenzia anche l'''ingiustificabile asimmetria" tra le azioni intraprese dall'Ue per affrontare la crisi economica e quelle messe in campo per fronteggiare un'emergenza umanitaria "di proporzioni così rilevanti".

Dopo la tragedia di Lampedusa, osserva il ministro, è necessario più che mai agire "senza indugi" per far compiere alle politiche europee sull' immigrazione un "netto salto di qualità" per arrivare a "decisioni innovative" e "atti concreti".

Per raggiungere questo obiettivo, occorre però intraprendere un percorso che, partendo dal confronto già fissato per martedì prossimo tra i ministri degli interni dell'Ue, si sviluppi seguendo le procedure europee e quindi anche attraverso la presentazione di proposte precise da parte della Commissione Ue. Ma per fare tutto ciò, sottolinea Moavero, e' necessaria una forte volontà politica comune che può essere espressa dai leader dei 28 in occasione del vertice europeo in programma per il 24 e 25 ottobre a Bruxelles. Per il ministro, affrontare la questione dell'immigrazione a livello europeo è "imprescindibile".

Così come lo è stato per fare fronte alla crisi economica, "una delle cause del drammatico fenomeno delle odierne migrazioni". Non appare quindi giustificabile, per Moavero, "l'asimmetria dell'impegno con il quale, in sede UE, sono stati affrontati gli aspetti più strettamente attinenti all'economia, ai rigore dei bilanci degli Stati membri, alla finanza, rispetto a un'emergenza umanitaria di dimensioni così rilevanti".

"Vorrei ricordare assieme a voi le persone che hanno perso la vita a Lampedusa giovedì scorso: preghiamo tutti in silenzio per questi fratelli e sorelle nostri, donne, uomini, bambini. Lasciamo piangere il nostro cuore, preghiamo in silenzio". Lo ha detto il Papa all' Angelus, fermandosi poi a pregare in silenzio per le vittime. Il Papa ha inviato a Lampedusa il suo elemosiniere, mons. Konrad Krajewski, per portare la solidarietà del Pontefice e rendersi conto direttamente delle esigenze umanitarie conseguenti al tragico naufragio dei giorni scorsi. Mons.Krajewski ha anche benedetto sul molo le salme recuperate oggi dai sommozzatori.

Cota, Bossi-Fini ultimo baluardo,assurdo abolirla - "Sull'immigrazione abbiamo assistito a mesi di polemiche e dichiarazioni fuori luogo. E oggi si persevera con l'assurda richiesta di abolire il baluardo rappresentato dalla legge Bossi-Fini". Lo afferma il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. "Perché - è l'interrogativo del governatore piemontese e segretario della Lega Nord Piemonte - non si è lavorato per organizzare il pattugliamento congiunto delle coste nei Paesi di provenienza? La soluzione non è certo dire 'venite tutti qui', ma non far partire i barconi della morte".

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