"Se volessimo portare tutte le persone che sono a livello di povertà alla metà del livello in cui sono oggi servirebbe 1 miliardo e mezzo, queste risorse non sono state trovate nella Legge di stabilità, ma io continuerò a spingere il Parlamento a riflettere su questo". Lo ha detto il ministro del Lavoro Enrico Giovannini ospite della trasmissione Omnibus su La7. "Ci sono soggetti - conclude - che non usufruiscono degli ammortizzatori sociali e sono ai limiti della nostra società: questo non possiamo più accettarlo. L'Italia come la Grecia è l'unico paese che non ha un meccanismo di questo tipo e credo sia venuta l'ora di realizzarlo".
"La questione non è tanto di vedere quanto si sia stanziato o se si dovesse o potesse stanziare di più" dice il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, delle misure per ridurre il prelievo fiscale su imprese e lavoro. "Il problema è di vedere nell'insieme su quali risorse possiamo contare seriamente senza inventarci delle coperture fasulle".
Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, avverte: "L'orientamento unitario è per fare lo sciopero contro la legge di stabilità varata dal governo: lunedì lo decidiamo".
''Se si vuole tagliare la spesa e restituire potere d'acquisto alle imprese e alle famiglie qualcuno si arrabbia, perché la bacchetta magica non esiste e come dicono gli inglesi 'non ci sono pasti gratis''', ha spiegato il ministro del Lavoro Enrico Giovannini. ''La crescita non la fa una Legge di stabilità - aggiunge - oltretutto ricordo che questo è un disegno di legge, che questa è la proposta del Governo che verrà discussa in Parlamento, quindi il percorso è ancora lungo e nulla è scritto sulla pietra''. E a chi critica il Governo di aver formulato una manovra poco coraggiosa, replica: ''Dovremmo invece essere apprezzati per non vendere fumo. Abbiamo tagliato la spesa pubblica in modo realistico - sottolinea - senza mettere numeri che poi non si possono realizzare e senza tagli lineari, che si è visto non hanno funzionato''.
"I costi standard alla fine dell'anno dovrebbero essere finalmente completati e si potrà così finalmente aggredire la spesa pubblica in maniera più seria, piuttosto che con i tagli lineari", ha detto Giovannini. "Inizialmente c'era l'idea di tagliare di 3 miliardi la spesa sanitaria: se questo fosse stato fatto, avremmo potuto fare una riduzione del cuneo", aggiunge il ministro, osservando tuttavia che una riduzione c'è stata.
''Complessivamente - sottolinea il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato - è una legge che coglie tutti gli aspetti ma non ha i numeri che piacerebbero anche a me. Per esempio - ha aggiunto il ministro - avrei voluto un taglio molto maggiore del cuneo fiscale, ma comunque un taglio c'è. Non ci sono aumenti di tasse e ci sono interventi importanti''. ''In Parlamento - ha spiegato - cercheremo di potenziare alcuni aspetti della legge".
"E' una misura che viene apprezzata per la parte qualitativa, si vorrebbe più importante per quella quantitativa. Cercherò di impegnarmi in questa direzione. Ci sono elementi che consentiranno di aumentare il Pil di un punto il prossimo anno. Questa è la sferzata che siamo stati in grado di dare", ha sottolineato Zanonato.
Silvio Berlusconi prende atto della situazione di stallo totale tra lealisti e governativi e punta dritto su una complessa mediazione per tenere unito il partito. Soddisfatti i ministri del Pdl dopo l'incontro di tre ore con il Cavaliere a palazzo Grazioli. Stessa sensazione avuta dal 'lealista' Raffaele Fitto al termine di un lungo incontro serale con l'ex premier. La comunanza di giudizio tra le due anime in lotta ormai aperta all'interno del Pdl testimonia, in realta', come l'ex capo del governo non abbia scoperto le sue carte sul partito e abbia 'sospeso' il giudizio (ma anche gli attacchi) sul governo guidato da Enrico Letta. E cio' per il semplice motivo che al momento non puo' fare altrimenti per fermare una deriva verso la scissione.
Fitto, non questione fiducia o sfiducia - Le critiche espresse sulla legge di stabilità ("confermate e se possibile aggravate") non vanno ricondotte solo al "dibattito interno" del Pdl né a una sorta di "giudizio finale" sul governo, come "se si dovesse decidere tra fiducia e sfiducia". Così Raffaele Fitto, in una dichiarazione per evitare "interpretazioni distorte".
Epifani,dimissioni Fassina?Vede scarsa collegialita' - "Non credo sia questo. Credo lamenti un difetto di collegialità. E credo abbia regione". Lo ha detto il segretario del Pd Guglielmo Epifani replicando al Tg5 a chi gli chiedeva delle voci di dimissioni del viceministro Stefano Fassina contro le misure nella Finanziaria
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