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Compravendita di senatori
Berlusconi rinviato a giudizio

Il gup Amelia Primavera ha rinviato a giudizio Silvio Berlusconi e Valter Lavitola per la vicenda della compravendita di senatori. Stamani l'udienza preliminare in cui Silvio Berlusconi, Valter Lavitola e Sergio e Gregorio erano imputati per la presunta compravendita di senatori che nel 2008 provocò la caduta del governo guidato da Romano Prodi. L'accusa sarà rappresentata dai pM Henry John Woodcock e Alessandro Milita, titolari dell'inchiesta assieme ai colleghi Vincenzo Piscitelli e Maurizio Vanorio. De Gregorio ha chiesto il patteggiamento della pena. 

Come difensore di Berlusconi c'era presente al momento l'avvocato Michele Cerabona, che lo assiste assieme a Niccolò Ghedini. Davanti al Tribunale è assiepata una folla di fotografi e cameraman. Agenti di polizia impediscono l'ingresso di cronisti e curiosi nell'aula 213, in cui si svolgerà l'udienza, che per legge è a porte chiuse.

Lavitola, portai soldi a De Gregorio ma non per corromperlo  - Valter Lavitola  ha  reso dichiarazioni spontanee . Secondo quanto si è appreso da fonti del collegio difensivo, il giornalista, parlando a braccio, ha ammesso di avere consegnato consistenti somme di denaro a Sergio De Gregorio, ma ha affermato che quei soldi provenivano dal finanziamento al quotidiano L'Avanti!, dei quali entrambi erano soci, e che parte del denaro era stato in precedenza prestato da De Gregorio allo stesso Lavitola. Al termine delle dichiarazioni spontanee dell'imputato prenderanno la parola i pm e gli avvocati delle parti civili; successivamente toccherà alla difesa degli imputati. L'avvocato Cerabona ha preannunciato che la sua linea (confortata dall'ordinanza del gip Marina Cimma, che respinse la richiesta di giudizio immediato per Berlusconi avanzata dalla Procura) sarà quella di sostenere che il reato di corruzione non si configura, dal momento che i parlamentari sono liberi di esercitare le loro funzioni.

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