Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

De Blasio è il nuovo
sindaco di New York

Gli exit poll e le prime proiezioni non lasciano dubbi, come del resto i sondaggi delle ultime settimane: il repubblicano Joe Lotha e' staccato di almeno 30 punti. Una vera e propria debacle per il pupillo dell'ex sindaco Rudolph Giuliani, che si proponeva come il candidato piu' in continuita' con i dodici anni di regno incontrastato del miliardario Michael Bloomberg. 'Back to USSR', titolava invece il New York Post a proposito della vittoria annunciata del 'populista' De Blasio, la cui agenda progressista prevede piu' tasse per i ricchi e piu' servizi sociali per le classe sociali piu' deboli, passando per un aumento del salario minimo. Obiettivi che non sara' per nulla facile raggiungere, ma che imprimeranno una vera e propria svolta liberal alle politiche della prima citta' d'America. ''Grazie New York'', ha twittato De Blasio appena usciti i primi exit poll. A Brooklyn e' esplosa la festa. Alla Park Slope Armory, quartier generale dell'italoamericano, i fan sono in delirio. ''Il nostro lavoro e' appena iniziato'', esulta il vincitore, a cui lo sconfitto Lotha ha telefonato per le congratulazioni. ''Siamo molto orgogliosi'', urla De Blasio. Poi si rivolge alla folla festante anche in spagnolo: ''Empezamos a caminar como una sola ciudad'', cominciamo a camminare come una sola citta'. Perche' il 'gigante' di Brooklyn (alto quasi due metri) vuole mantenere la promessa di ridurre la forbice che si e' andata enormemente allargando negli ultimi anni tra ricchi e poveri, tra Manhattan e il resto della citta'. Poi il saluto all'Italia: ''Grazie a tutti'', ha detto nella lingua dei nonni materni che emigrarono negli Stati Uniti dal sud Italia'. E un saluto particolare va a Sant'Agata dei Goti (Benevento), dove nella nottata - come a Brooklyn - impazzano i festeggiamenti. A brindare alla fine di questa lunga giornata elettorale in America e' anche Chris Christie, rieletto con una valanga di voti governatore del New Jersey. La sensazione e' che il partito repubblicano, in vista delle presidenziali del 2016, dovra' ripartire proprio da lui, dal conservatore moderato che sa dialogare con gli avversari politici. Per i Tea Party, che negli ultimi mesi hanno tenuto in ostaggio il partito, potrebbe essere arrivato il momento della resa dei conti. E la sconfitta del loro esponente Ken Cucinelli nella roccaforte conservatrice della Virginia - suona come un preoccupante campanello di allarme. Puo' esultare invece il nuovo governatore democratico e clintoniano Terry McAuliffe, affermatosi sul filo di lana. (ANSA).

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia