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Berlusconi, vada via chi
non si riconosce in F.I.

Berlusconi, dopo ore e vorticosi giorni di telefonate e incontri, esce allo scoperto: "Chi non si riconosce più nei valori del nostro movimento è libero di andarsene - dice - ma chi ancora ci crede ha il dovere di restare e combattere perché questi valori trionfino finalmente nel nostro Paese. Ora più che mai - osserva - in questo momento buio per l'economia e per la giustizia, ora più che mai tutti insieme dobbiamo difendere la nostra libertà, dobbiamo batterci con Forza Italia, perché siamo convinti che la difesa della libertà è la missione più alta, più nobile e più entusiasmante che ci sia".

"Domani dal palco - prosegue - ripeterò ancora una volta le ragioni per cui è indispensabile restare uniti e lottare insieme, noi moderati per unire i moderati. Dopo aver parlato e ascoltato decideremo insieme il nostro futuro. Ognuno, dopo aver parlato ed ascoltato, sarà libero di fare le sue scelte. Ricordandosi della responsabilità che il voto di milioni di persone ci ha affidato e che a loro e solo a loro ognuno di noi è chiamato a rispondere del proprio operato. Non cambierò io - assicura Berlusconi - e non cambierà Forza Italia. Se così non fosse, se Forza Italia diventasse qualcosa di diverso, di piccolo e meschino, se diventasse preda di una oligarchia, se rischiasse una deriva estremista, sarei io che l'ho fondata a non riconoscermi più in questo progetto. Dopo lo spettacolo che la nostra classe dirigente ha offerto in queste ultimi giorni, perché un padre di famiglia, una donna, un giovane dovrebbe raccogliere questo appello. Perché i moderati italiani dovrebbero unirsi a noi, quando fossimo noi i primi a dividerci".

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