«Ho promesso a Dio che il mio ultimo respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani». C’era questa frase stampata sulle t-shirt che bambini, giovani e adulti indossavano ieri per l’arrivo a Barcellona dell’urna con le reliquie di Don Bosco. Accalcati gli uni sugli altri, hanno atteso sul terreno del campo sportivo dell’oratorio san Michele Arcangelo che l’urna di Don Bosco varcasse, finalmente, quel cancello. Quando le portiere del furgoncino con dentro l’urna si sono aperte un’esplosione di grida e applausi si è levata fra la gente. Al passaggio dell’urna di Don Bosco, felicità e profonda commozione erano chiaramente dipinti nei volti dei presenti. Adagiata all’inte no della struttura salesiana, l’urna con le reliquie di Don Bosco ha ricevuto nel pomeriggio di ieri l’omaggio solenne dell’ispettore dei Salesiani regionale, don Gianni Mazzali, del direttore dell’ora - torio barcellonese, don Luigi Perrelli, del sindaco Maria Teresa Collica, del vicario foraneo padre Tindaro Iannello, dei componenti dell’Associazione nazionale dei carabinieri e dei gruppi parrocchiali.
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