Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Op. Nerone
3 in manette

Avevano creato attorno a loro un clima di paura ed intimidazione. Bastava uno sguardo per strada, un commento o un’amicizia rifiutata su FB, un atteggiamento non gradito per fare scattare ritorsioni come l’incendio dell’auto, un furto o una lezione a suon di calci e pugni. A Forza d’Agrò da oltre un anno gli abitanti vivevano nel terrore  nessuno fiatava. Ora dopo indagini minuziose i Carabinieri hanno arrestato tre persone, considerati i capi del gruppo di bulli. Si tratta di Giuseppe Macrì, 37 anni, Gabriele Pitasi, 19 e Claudio Micali, 18 anni. Quest’ultimo, incensurato come Pitasi, ha ottenuto i domiciliari. Devono rispondere di associazione per delinquere,  incendi, furti e minacce. Con loro sono indagati altri due minori che li avrebbero fiancheggiati.

Il gruppo negli ultimi mesi era diventato sempre più arrogante e sfrontato. I giovani avevano deciso d’imporre in paese la loro forza intimidatrice. Un modo per ottenere rispetto dai compaesani. Dal giugno dello scorso anno ad oggi hanno incendiato sette autovetture.  A gennaio a Roccafiorita era stata incendiata l’auto del padre di una ex amica dei ragazzi, nel giugno dell’anno scorso a Forza d’Agrò era stato appiccato il fuoco all’auto del padre della ex ragazza di uno del gruppo e quella del nuovo fidanzato. Ma negli ultimi mesi si era registrata anche una escalation di furti in appartamento.     I gioielli trafugati venivano poi venduti nei negozi di Compro oro di Messina e Catania. In un caso sono stati pure rubati i monili depositati dai fedeli ai piedi della statua della Madonna di Lourdes che si trova a S.Alessio Siculo.  E non mancano pure episodi di violenza gratuita come quella volta che Pitasi picchiò per strada una donna marocchina che aveva osato prendere le difese di una ragazza che il giovane stava importunando.

Caricamento commenti

Commenta la notizia