La Raffineria di Milazzo potrebbe rischiare di chiudere dopo la bocciatura della sicurezza dei suoi impianti da parte del Comitato tecnico regionale di Controllo (Ctr). Con la delibera n. 191 in sede di valutazione del rapporto definitivo presentato dalla Raffineria di Milazzo, il Ctr ha espresso "parere negativo sull'analisi di rischio in esso rappresentata". Il gestore è stato diffidato, si legge in una nota, "ai sensi dell'art. 27, comma 4, del D.Lgs. n. 334/99, ad adottare le necessarie misure, dandogli un termine non superiore a sessanta giorni, prorogabile in caso di giustificati motivi. In caso di mancata ottemperanza è ordinata la sospensione dell'attività per il tempo necessario all'adeguamento degli impianti alle prescrizioni indicate e, comunque, per un periodo non superiore a sei mesi. Ove il gestore, anche dopo il periodo di sospensione, continui a non adeguarsi alle prescrizioni indicate l'autorità preposta al controllo ordina la chiusura dello stabilimento o, ove possibile, di un singolo impianto o di una parte di esso ad adottare". "Si è verificato - ha detto il vice coordinatore regionale dei Verdi Giuseppe Marano - che il crono-programma previsto con prescrizioni del Ctr non è stato eseguito, e questo nuovo verbale boccia definitivamente la sicurezza della Raffineria. Sono quasi passati i sessanta giorni previsti per gli interventi e ora non resta che la sospensione o la chiusura dello stabilimento finché non sarà messo a norma". La Raffineria di Milazzo fa sapere che questo verbale del Ctr gli è stato notificato solo a ottobre e ancora il termine di sessanta giorni non è scaduto. Sottolinea che alcune prescrizioni sono state eseguite e che per altre, essendo strutturali, i giorni previsti non basteranno; ma ci sono contatti con il Ctr per trovare soluzioni. Infine la Ram spiega che la loro priorità è la sicurezza e che tra due giorni festeggeranno tre anni senza alcun incidente. (ANSA).