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Scoperto il materiale
più idrorepellente

Si ispira alle ali delle farfalle e alle foglie del nasturzio, il materiale più idrorepellente del mondo. Apre le porte a una nuova generazione di materiali hi-tech e si è guadagnato la copertina della rivista Nature. Ad ottenerlo è stato il gruppo coordinato da Kripa Varanasi e James Bird, del Massachusetts Institute of Technology (Mit).

Una buona impermeabilità è importante in molti settori, dall'aeronautica all'edilizia: per esempio per produrre rivestimenti capaci di respingere l'acqua più efficaci di quelli attuali, superfici che resistono alla corrosione, come quella provocata dall'acqua di mare o da sostanza acide. Materiali assolutamente idrorepellenti permettono anche di avere aerei più sicuri, con ali senza il rischio di formazione di ghiaccio. La tecnica potrebbe avere applicazioni anche in altri settori. Per esempio, sottolinea Varanasi, le pale delle turbine nelle centrali elettriche diventano meno efficienti se l'acqua si accumula sulla loro superficie.

Il segreto del materiale è nella sua superficie micro-increspata, che fa dividere le gocce d’acqua in più parti e poi le fa rimbalzare. La tecnica di increspatura della superficie è applicabile a diversi tipi di materiali e con strumenti già a disposizione dell’industria, come le frese; una possibilità, questa, che avvicina le applicazioni industriali.

''Abbiamo dimostrato - osserva Bird - che siamo in grado di utilizzare una tessitura di superficie che riduce significativamente il contatto fra la goccia d'acqua e il materiale''. Il risultato, aggiunge, è che la superficie rimane asciutta più a lungo se questo tempo di contatto è ridotto. 
Il tempo di contatto fra la goccia d'acqua e il materiale è stata ridotta di circa il 40% rispetto agli altri materiali idrorepellenti oggi disponibili, ma assicura Varanasi: ''ottimizzando la tecnica saremo in grado di ridurlo ulteriormente: puntiamo a raggiungere un grado di impermeabilità compreso fra il 70% e l'80%''.

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