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A Saponara gli sfollati
sono ancora 220

  A due anni di distanza da quel 22 novembre 2011, il bilancio è ancora pesante: 220 persone appartenenti a 60 nuclei familiari risultano sfollate perché le loro abitazioni si trovano in zone ad alto rischio, nessun intervento di messa in sicurezza è stato attuato, sono stati erogati solo i rimborsi alle imprese che hanno ripulito le strade durante l’alluvione, pagati gli alberghi e gran parte dei contributi per le autonome sistemazioni. Quella di Saponara e Barcellona è divenuta troppo presto “l’alluvione dimenticata”, affrontata diversamente rispetto agli eventi di Giampilieri e Scaletta, della Liguria e dell’Emilia-Romagna. Troppo tardi e soltanto dopo la legge di riordino della Protezione civile, la quale non riconosceva più alcun risarcimento dei danni subiti dai privati per le calamità naturali, è arrivata l’ordinanza governativa del 25 giugno 2012, riferita sia all’alluvione del febbraio-marzo 2011 della fascia jonica sia a quella del novembre successivo della fascia tirrenica, per un totale di più di 40 comuni del Messinese.

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