Letta, per alcuni ayatollah Ue rigore non basta mai ++ In Italia invece troppi pensano che si possa fare ancora deficit
''Sul fronte europeo per alcuni ayatollah del rigore questo non è mai abbastanza, ma di troppo rigore l'Europa finirà per morire e le nostre imprese finiranno per morire''. Lo ha detto il premier Enrico Letta che ha spiegato anche che ''sul fronte interno troppi pensano che si possa fare deficit e debito. Noi siamo in mezzo''.
Al via la cessione di quote societarie dello Stato per 10-12 mld, metà per ridurre il debito e metà per la ricapitalizzazione della Cdp. E' la conclusione del Cdm che invece ha rinviato i dl sulla rivalutazione delle quote delle banche in Bankitalia e sull'Imu in attesa del via libera della Bce. Sull'Imu, assicura pero' Letta, 'la seconda rata non sarà pagata perché è un impegno preso' (VAI).
"Complessivamente questa operazione" di cessione di quote societarie "dovrebbe far entrare tra i 10 e i 12 miliardi di euro" nelle casse dello Stato, di cui la metà andrà a ridurre il debito nel 2014 e il resto a "ricapitalizzazione della Cdp", ha spiegato il premier. Le cessioni in programma da parte del governo vedono ''soggetti di non controllo come Stm, Fincantieri, Cdp Reti, Grandi stazioni'', ha aggiunto Letta. ''Abbiamo deciso di intervenire nelle partecipazioni dirette e indirette con la cessione di quote non di controllo, tranne il caso della Sace, per la quale la presenza privata, come per le consorelle europee, sarà maggiore''. Nel pacchetto di cessioni deciso in Cdm c'e' anche una "operazione di buyback che riguarda Eni che comporterà la cessione di un 3%, senza che questo comporti l'andare sotto il 30%". Il piano di dismissioni mira anche ad ''ottenere margini di flessibilità in più da parte della Commissione europea'' nel 2014 soprattutto per avere la possibilità di procedere a investimenti produttivi, ha spiegato Letta. Dal canto suo il commissario Rehn ha precisato che eventuali investimenti dipenderanno dall'esito della spending review (VAI)
Saccomanni, cessioni fino a quota 60% (VAI) - Le dismissioni arriveranno fino al 60% della quota per Sace e Grandi Stazioni; per Enav e Fincantieri è prevista una cessione del 40%; per Eni la cessione è del 3%. Lo ha spiegato il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni nella conferenza stampa a Palazzo Chigi. La cessione del 3% dell'Eni ''ci consente di mobilizzare 2 miliardi senza scendere sotto il 30%'' e senza dunque perdere il controllo della società.
Spending review: Letta, primo taglio alla politica (VAI) - ''Il primo taglio dovrà essere alla spesa pubblica per il funzionamento della macchina, con i conti dei ministeri, della politica, di ciò che è stato rindondante'': così il premier Enrico Letta ha parlato della spending review spiegando che ''a Cottarelli sono stati dati pieni poteri''.
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