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L'azienda spiega
i piani, sciopero
confermato

prefettura Messina

È stata una buona occasione per fare chiarezza su progetti e intenzioni dell’azienda. Ma non è servita a risolvere il problema dei 300 dipendenti. Il loro futuro resta in bilico. La riunione in Prefettura per discutere del caso Edipower e della centrale a rischio chiusura non ha portato buone notizie a breve termine. I rappresentanti dell’azienda hanno ribadito l’intenzione di smantellare due gruppi da 160 megawatt. In tutto i gruppi erano sei. Dei quattro restanti, tre verranno utilizzati come riserva fredda mentro per l’ultimo l’azienda ha un progetto ambizioso. Vorrebbe alimentarlio con un combustile prodotto attraverso una nuova tecnologia che si basa sull’utilizzo del materiale della raccolta differenziata, della quale proprio Edipower ha il brevetto. Questo progetto è ancora in fase di studio, se realizzato consentirebbe di ridurre le emissioni e mantenere alta la competitività.

Si riuscirebbe a mettere insieme energia e ambiente, anche se i sindacati che avevano chiesto con forza questo appuntamento in prefettura, non sono ancora molto soddisfatti. Perché il progetto, per quanto ambizioso e potenzialmente vincente, è ancora allo stadio embrionale. Tocca verificare praticabilitò, autorizzazioni, e soprattutto tempi tecnici per la realizzazione.

I dodici o diciotto mesi previsti per la riconversione rischiano di essere troppo pochi per garantire continuità occupazionale ai lavoratori della centrale e a quelli dell’indotto. Così, alla fine, si è deciso di confermare lo sciopero fissato per venerdi 6 dicembre, aspettando posizioni ufficiali di tutte le parti in causa. Alla riunione di oggi non ha partecipato la Regione, si attende una nuova convocazione. 

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