La polizia ha smantellato una organizzazione che nella zona di Partinico (Palermo) avrebbe messo a segno decine di truffe nei confronti di compagnie assicurative automobilistiche. Dalle prime luci dell'alba è in corso l'operazione con la quale gli agenti del locale commissariato, insieme ai colleghi di Corleone e della Squadra Mobile di Palermo, stanno eseguendo 23 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti ritenuti, a vario titolo, inseriti in un'rsquoassociazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di note compagnie assicurative. L&rsquoinchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore Calogero Ferrara. Le indagini, condotte anche con intercettazioni telefoniche e riprese video, hanno permesso di registrare i meccanismi di una truffa messa a segno in modo sistematico da un'organizzazione ben rodata. A farne parte, con compiti distinti, una serie di professionisti tra avvocati, periti assicurativi ed impiegati postali. Anche per loro sono scattati gli arresti. Per compiere la truffa è stato sfruttato un vasto appezzamento di terreno a Partinico, nella disponibilità della della banda, utilizzato come pista di collisione dove provocare gli incidenti che poi sarebbero stati denunciati come reali ed avrebbero portato a lauti risarcimenti da parte delle compagnie assicurative. I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà in Questura alla presenza degli investigatori e del Procuratore.(ANSA).
L'inchiesta è partita quando sono stati incrociati i dati di alcuni incidenti ed è stato scoperto che le persone coinvolte erano sempre le stesse: una coincidenza che ha insospettito gli investigatori. Alla fine dopo due anni di indagine sono stati individuati 300 scontri e tamponamenti costruiti ad arte da periti, avvocati, assicuratori, geometri, impiegati di banca per truffare una trentina di compagnia assicurative. Sono state 117 le persone finite nell'inchiesta, per 28 di loro scatta anche l'aggravante dell'associazione a delinquere. L'organizzazione fabbricava i finti incidenti tra Partinico, Borgetto, Trappeto, Balestrate. In diversi casi i periti nominati dal sostituto procuratore Calogero Ferrara avrebbero stabilito che le ammaccature alle auto sarebbero state provocate da colpi di mazza e non da veri tamponamenti. (ANSA).
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