Martedì 24 Dicembre 2024

Stabilità, ok alla Camera
Casa, sgravi per 1,3 mld

La Camera ha approvato la legge di stabilità. Domani l'Aula di Montecitorio voterà gli altri due documenti di Bilancio, vale a dire il ddl di Bilancio e la Nota di variazione. I testi passeranno poi al Senato per il sì definitivo. A favore della legge di stabilità hanno votato 258 deputati, contro 103, 3 si sono astenuti.

Prove di dialogo tra governo ed Enti locali e Comuni sulla legge di Stabilità. I Comuni da giorni minacciano infatti ritorsioni: non ce la fanno a chiudere i bilanci e sono 'investiti' da una vera e propria valanga di novità normative (dalla mini-Imu alla Tasi, passando per le società partecipate). Ma il governo tenta ancora la via del dialogo. Ad esempio il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, annuncia un'importante novità: è infatti in arrivo un decreto legge per rimpinguare i soldi previsti dalla Legge di Stabilità per le detrazioni Tasi che passerebbero dai 500 milioni attuali a 1,2-1,3 miliardi. E anche il premier, Enrico Letta, tende la mano e tenta di riattivare il dialogo: ''questa - dice da Bruxelles - è la prima legge di stabilità che dà ai Comuni e non taglia''. Il governo farà ''attenzione'' alle questioni poste ma - aggiunge - ''invito i Comuni ad avere un atteggiamento dialogante, perché con il dialogo i problemi si risolvono''. Il premier spera di riannodare una situazione che ieri sembrava prossima allo strappo con l'appello dei sindaci direttamente a Giorgio Napolitano (lamentavano un taglio da 1,5 miliardi) e l'accusa dritta al ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, reo di avere - diceva il presidente Anci, Piero Fassino - ''un atteggiamento pregiudiziale verso i Comuni''. Se quindi in parte sul tema 'casa' si profila una soluzione, molte sono le novità che riguardano le amministrazioni locali. Ad esempio, secondo Anci e Cgil ''la necessaria riforma del sistema delle società partecipate dalle Pubbliche amministrazioni non può avvenire con interventi contraddittori e frammentari, come è avvenuto con la legge di Stabilità, le cui misure in materia, in particolare su istituzione e aziende speciali hanno l'effetto di colpire i servizi alla persona ( nidi, scuole dell'infanzia e servizi di assistenza) gestiti dai Comuni, e la preziosa risorsa lavoro impiegata''. E malumore diffuso si respira anche tra le Regioni per quanto riguarda trasporti, sanità e tagli vari. ''La spesa pubblica regionale ammonta al 22% di quella nazionale - dice ad esempio la presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini - ma con i loro tagli gli enti pubblici locali hanno contribuito a una diminuzione globale della spesa del 34% in tre anni. Si stanno chiedendo dallo Stato centrale sacrifici soprattutto a Regione e Comuni, proprio quegli enti che sono poi chiamati a garantire ai cittadini i servizi essenziali, come la sanità e il trasporto pubblico''.

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