Impegno mantenuto. Per la prima volta dopo un decennio, la Regione non dovrà ricorrere all’esercizio provvisorio del Bilancio. A conclusione di una seduta fiume, infatti, la commissione Finanze dell’Ars, ieri mattina alle sei, ha approvato il testo della legge di stabilità da trasmettere all’aula per l’approvazione. Nel pomeriggio, quindi, alle 17,45, è stato incardinato il dibattito sui documenti finanziari, con l’impegno dei capigruppo che la manovra sarà approvata entro la prima decade di gennaio. Tutti soddisfatti, tranne il presidente della Regione Rosario Crocetta che, preso atto dei tagli apportati dalla commissione, anche con l’i ntervento di deputati della maggioranza, ha esclamato: «Sono sotto assedio e ora pretendo un patto di lealtà dopo il voto o deciderò il da farsi. Il governo – ha spiegato, rivolto agli alleati che hanno contribuito, con l’opposizione, alla modifica o alla bocciatura delle norme chiave del suo governo, quelle che avrebbero sancito la differenza con i governi precedenti – è sotto assedio, ma soprattutto lo è la Sicilia. Prevalgono coloro che difendono il vecchio, gli interessi, i privilegi, coloro che non vogliono cambiare nulla». Ed ancora: «sulle case abusive e sulle partecipate non mollo, per me sono punti irrinunciabili». Ma quello che più non ha condiviso è stata la scelta di rimettere all’esame dell’aula l’a r t icolo sulla “trasformazione” delle case abusive in alloggi popolari e l’altro sulla riduzione del numero delle partecipate regionali da 34 a nove. «Non si può pensare – ha detto – di mantenere tutte quelle società fonte di sprechi, soprattutto dopo la denuncia della Corte dei Conti. Sono soldi che vengono sottratti allo sviluppo e alla solidarietà sociale ».
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