Riprende oggi all’Ars il dibattito sulla finanziaria regionale, ma il presidente della Regione Rosario Crocetta è preoccupato per gli emendamenti presentati che, se accolti dall’aula, potrebbero far saltare tutti gli equilibri e provocare il default. Se il presidente dell’Ar’ Giovanni Ardizzone ritiene che alcune poste non siano corrette e ne ha chiesto la verifica, secondo il presidente della Regione “c’è il rischio concreto di fare saltare Bilancio e Finanziaria con effetti gravissimi.” “Sarà un bilancio –ha, infatti, avvertito –di rigore e solidarietà nel quale faremo quadrare i conti. Lo scopo dei risparmi – ha avvertito – è quello di stabilizzare e, di conseguenza, ridurre il precariato. Ci opporremo a qualunque spinta volta ad aumentare le spese. Altrimenti c’è il rischio concreto di far saltare bilancio e finanziaria con effetti gravissimi”. E ha invitato tutti i parlamentari di Sala .d’Ercole a “stringere un patto di solidarietà sociale”. Invito esteso ” anche ai sindacati” affinché evitino “scioperi e manifestazioni”. Ed è pure tornato sulla vertenza dei forestali, ricordando che “le questioni poste dal Pd non sono immotivate, ma la commissione Europea ha preso una posizione chiara che ci impone scelte coerenti. In caso contrario – ha sottolineato – verrebbero a mancare fondi per 75 milioni di euro e non possiamo permettercelo, salterebbe tutto”. In quanto, poi, al problema posto dal leader siciliano dell’Udc Gianpiero D’Alia, che vorrebbe includere nel cartello di maggioranza il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, Crocetta ha precisato: “Io non ho parlato di intese politiche, ma di intese programmatiche sulle riforme da fare con tutti, dal Nuovo Centrodestra a un po’ tutta la destra. Non ho mai proposto un governo con l’Ncd, ma soltanto un confronto che non avrà alcun effetto sulla giunta e non produrrà accordi sottobanco”. Ma D’Alia non ha parlato solo di allargamento della maggioranza, puntando il dito su alcuni esponenti del Pd, quali il senatore Beppe Lumia, che nella prossima primavera potrebbe spiccare il volo per il parlamento europeo, e l’ex ministro Salvatore Cardinale. A suo giudizio la legge di stabilità deve essere l’occasione per rafforzare il percorso di risanamento della Regione e “mi auguro – ha aggiunto –che non diventi l’ennesimo assalto alla diligenza che tanto negli anni ha appesantito i conti della Sicilia”. “Quello che io mi aspetto – ha sottolineato il ministro della Funzione pubblica–è che venga radicalmente invertita la rotta rispetto al passato e si preveda per i prossimi quattro anni di legislatura, quel percorso stabile di risanamento dei conti della Regione per consentire alla Sicilia di attrarre investimenti”. E, in proposito, ha rammentato che “la Regione è ancora indietro, anche se qualche avanzamento sull’impegno di spesa e sui fondi investiti si sta registrando”. A suo giudizio, peraltro, “su questo tema va istituita una cabina di regia, non tecnica ma politica, per definire le priorità, in sintonia con le decisioni del governo nazionale. Nel penultimo consiglio dei ministri –ha ricordato D’Alia –abbiamo approvato un documento in cui si destinano i fondi strutturali dell’Unione europea non spesi in Italia alla lotta alla disoccupazione giovanile. Per massima parte si tratta di fondi strutturali liberi e disponibili, con una dotazione di sei miliardi di euro, disponibili subito, per infrastrutture, welfare e politiche attive del lavoro, destinate principalmente a Mezzogiorno e Sicilia. Ci vuole una struttura efficiente per impegnarle e utilizzarle tempestivamente”. In quanto all’allargamento della maggioranza al Cnd, secondo D’Alia, “s’è posto posto sin dal giorno dopo la vittoria elettorale di Crocetta”. “La coalizione che lo sostiene da sempre –ha ricordato il ministro – non ha una maggioranza assoluta all’Ars e ora, come allora, era giusto che si intraprendessero iniziative politiche di condivisione su un programma di riforme che la coalizione ha avuto approvate dagli elettori. Se è così, è giusto affrontare il tema. Alla luce del sole, però. Ma soprattutto evitando il metodo ‘lombardiano’ dello spacchettamento dei partiti e della transumanza dei deputati utilizzato da una parte della maggioranza. Faccio i nomi: sono metodi utilizzati da Lumia e Cardinale per il passaggio fra partiti di un po’ di parlamentari; operazione che sul piano della tenuta del governo e della sua maggioranza non ha impedito i franchi tiratori e le imboscate in aula. Non è producente, cioè, fare accordi con singoli pezzi di vecchi apparati e vecchi arnesi della politica siciliani interessati a mantenere una piccola rendita di posizione