Sabato 23 Novembre 2024

Arrestato ragioniere comunale,
sottratti 400 000 euro

soldi

In cinque anni si sarebbero impossessati di 384.000 euro dalla tesoreria comunale attraverso la firma di 73 mandati di pagamento illegittimi. A produrli il responsabile del settore economico finanziario del Comune di Pettineo  che, sfruttando la sua posizione professionale convogliava ingenti somme di denaro direttamente sul proprio conto corrente e su quello del figlio. Le indagini dei Carabinieri hanno consentito stamane di arrestare il ragioniere comunale Francesco Votrico, 60 anni  ed il figlio Salvatore 27 entrambi incensurati. Le accuse contestate sono di peculato e  falsità commessa dal pubblico ufficiale. 

Il funzionario, a partire dal 2008, firmava mandati di pagamento del tutto ingiustificati, per somme fra 500 e 20.000 euro, ma che a prima vista sembravano regolari. I documenti venivano regolarmente messi agli atti dell’ufficio ragioneria per non destare sospetti ma su una seconda copia, alla voce beneficiario venivano indicate le coordinate bancarie dei due arrestati. Era poi lo stesso Francesco Votrico a recarsi all’istituto bancario  che svolge le funzioni di tesoreria per ottenere l’illecita liquidazione. Una volta ottenuti dalla banca i  mandati di pagamento il ragioniere provvedeva a distruggerli per far sparire le tracce della truffa. Quindi li sostituiva con una seconda copia del mandato, apponendovi un falso timbro bancario di avvenuto pagamento. Un sistema quasi perfetto. Nessuno aveva mai sospettato nulla fino allo scorso mese di novembre quando il sindaco di Pettineo si è rivolto ai Carabinieri per denunciare un’anomale situazione di dissesto finanziario al Comune, tanto da non riuscire più a pagare gli stipendi ai dipendenti. Le indagini ed i controlli dei Militari su circa 2000 mandati di pagamento hanno consentito di accertare 73 episodi di falso e peculato. 215.000 euro erano finite nelle tasche del funzionario comunale e 169.000 euro in quelle del figlio Salvatore.  Il Tribunale ha disposto il sequestro dei conti correnti dei due indagati.

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