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Cadavere ritrovato
è di donna colore

Potrebbe appartenere ad una prostituta straniera il cadavere trovato nel tardo pomeriggio di ieri da una pattuglia della Forestale in un bosco al confine fra Raccuia e Floresta. Dal primo esame esterno, compiuto stamani da un medico legale è emerso che si tratta di una donna di colore, giovane, morta da circa due settimane. Esclusa dunque la pista della badante ucraina 65enne scomparsa da Floresta il 30 novembre scorso, dopo essere uscita di casa per fare la spesa. L’anziana aveva dei denti d’oro nell’arcata superiore che non sono stati trovati sul cadavere. E comunque non corrisponderebbe neanche l’età. Il riconoscimento del corpo appare particolarmente complicato per le condizioni in cui è stato trovato. Completamente nudo, è stato devastato dal bacino in su dagli animali che vivono sui Nebrodi ed è ormai in avanzato stato di decomposizione.  Unica traccia le unghie dei piedi smaltate ed una parrucca trovata accanto al cadavere. I Carabinieri, che da ieri sera stanno effettuando le indagini, sono convinti che potrebbe trattarsi di una prostituta. Il primo esame non ha permesso di stabilire le cause della morte. Potrà farlo l’autopsia, disposta dal sostituto procuratore di Patti Melis, ma l’ipotesi più accreditata è che la donna si sia appartata con qualcuno in una zona isolata, forse in auto. Poi, per cause sconosciute, sarebbe stata uccisa ed il corpo trasportato nel bosco a più di un chilometro di distanza dalla strada. Ma queste al momento sono solo ipotesi. I Carabinieri stanno controllando le denunce di persone scomparse in provincia ma non risultano donne di colore.  R.P.

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