Un terzo del Parlamento siciliano è sotto inchiesta: sono 31, su 90, i deputati regionali in carica coinvolti nell'indagine della Procura di Palermo sulle spese pazze dei gruppi parlamentari, gli altri 53 politici indagati sono ex onorevoli non rieletti in questa legislatura, poi ci sono altre 13 persone tra dipendenti cosiddetti 'stabilizzati' dell'Ars e consulenti.
Dovrà rispondere alle accuse degli inquirenti anche mezzo Consiglio di presidenza (6 componenti su 11), a cominciare dal presidente dell'Assemblea, Giovanni Ardizzone (Udc), e dal suo vice Salvatore Pogliese (Pdl-Fi). Indagati anche due parlamentari su tre che tengono la "borsa" dei conti dell'Ars, cioè i questori Franco Rinaldi del Pd e Paolo Ruggirello di Articolo 4, e due deputati-segretari su 5: Orazio Ragusa dell'Udc e Dino Fiorenza del Mpa-Pds. Il gruppo col maggior numero di indagati, anche perché è il più consistente, è quello del Pd: 9 su 19, compreso il capogruppo Baldo Gucciardi. Nell'Udc coinvolti 4 parlamentari su 10, nel Pdl 2 su 10, 4 su 6 nel Mpa-Pds incluso il capogruppo Giovanni Di Mauro, 2 su 4 nel Pid-Grande sud tra cui il capogruppo Toto Cordaro, 6 su 8 di Articolo 4, 2 su 5 nei Democratici e riformisti per la Sicilia compreso il presidente Giuseppe Picciolo, e 2 su 6 nel Misto. Tre (su 10) sono i gruppi parlamentari senza indagati: Cinquestelle, Megafono e Lista Musumeci. Sei indagati ricoprono anche il ruolo di presidente di commissione: Affari istituzionali, Bilancio, Attività produttive, Sanità, Ue, Regolamento e Verifica poteri. (ANSA)