Per la bella addormentata Rosetta è giunta l'ora del risveglio, e sarà in grande stile, il 20 gennaio, come si conviene a una delle imprese spaziali più ambiziose mai tentate dall'umanità. La sonda cometaria Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) è stata lanciata nel marzo 2004 dalla base di Kourou (Guiana Francese), ha navigato nel sistema solare tra la Terra e la fascia degli asteroidi tra Marte e Giove fino al giugno 2011, ottenendo immagini spettacolari e di grande valore scientifico degli asteroidi Steins e Lutetia, di Marte e della Terra, dirigendosi poi verso l'esterno dell'orbita di Giove per trovarsi puntuale all'appuntamento con la cometa Churyumov Gerasimenko. Per sopravvivere al grande freddo che l'aspettava (circa 130 gradi centigradi sotto zero) dal giugno 2011 è stata completamente spenta, e messa in uno stato di vera e propria 'ibernazione indotta'.
Da allora nessun segnale è più partito, né nessun segnale emesso da Terra l'ha più raggiunta. Il suo moto è stato completamente affidato alle leggi di Keplero, che l'hanno costretta a seguire una traiettoria ellittica che la porterà a piccolissima distanza dall'orbita della cometa in un luogo preciso e a una data precisa, un appuntamento cui non si può mancare nemmeno di pochi chilometri o di pochi minuti. Tutto spento a bordo della sonda dunque, tranne un piccolo orologio programmato per svegliarsi proprio il 20 gennaio, alle ore 10 in punto. L'orologio comanderà ai razzetti di accendersi per fermare la rotazione della navicella, a un sensore di acquisire il sole per orientare verso il nostro astro i grandi pannelli solari e cominciare a fornire elettricità a tutto il resto della strumentazione e infine alla sonda di girarsi verso Terra e inviare il segnale che significherà 'mi sono svegliata'.