Mercoledì 25 Dicembre 2024

Egitto in fiamme
30 morti, 300 arrestati

E' di 30 morti il bilancio degli scontri di oggi in Egitto: lo riferisce il ministero della Sanità egiziano. Al Jazira Misr, dal canto suo, parla invece di almeno 50 vittime.

Almeno 300 persone sono state arrestate nel corso degli scontri in Egitto: lo riferiscono fonti della sicurezza. In 48 ore i dimostranti finiti in manette sono quasi 600.

Il Cairo blindata nel terzo anniversario dell'inizio della rivolta contro Hosni Mubarak, all'indomani dell'ondata di attentati e scontri che hanno causato almeno 22 morti. I sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi e la variegata galassie di formazioni alleate hanno fatto appello a manifestare subito dopo la preghiera di mezzogiorno (le 13 in Italia), invitando i dimostranti a issare i propri vessilli, il 4 di Rabaa su sfondo giallo, e le immagini degli uccisi lo scorso agosto. Il movimento 6 aprile e altre formazioni collegate dell'opposizione laica, si tratta dei giovani protagonisti della rivolta anti-Mubarak i cui leader sono in carcere dallo scorso dicembre per aver organizzato cortei non autorizzati, si sono invece dati appuntamento a partire dalle 13. Intendono marciare verso piazza Tahrir, che però è chiusa sin da ieri, presidiata dai carri armati M113, con checkpoint e filo spinato lungo le strade d'accesso. Bloccate anche Rabaa (Nasr City) e Nahda (Giza), dove i sit-in dei pro-Morsi sono stati sgomberati al costo di oltre 1.000 morti la scorsa estate, mentre sono massicce le misure di sicurezza lungo le principali arterie e ponti della capitale. Tank anche a Heliopolis, dove sorge il palazzo presidenziale: è qui che hanno fatto appello a manifestare i ribelli di Tamarod, protagonisti della 'Rivoluzione del 30 giugno" dello scorso anno, che ha portato alla destituzione manu militari di Morsi, ora sostenitori del generale Abdel Fatah Sisi e del governo ad interim.

Violenti scontri sono scoppiati in varie zone di Alessandria, a est del Cairo, tra pro-Morsi e forze dell'ordine, che sparano in aria con armi da fuoco e lanciano lacrimogeni per disperdere la folla. Lo affermano fonti della sicurezza.

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