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Ucraina sull'orlo
della guerra civile

L'Ucraina è sull'orlo del baratro e c'è chi teme una guerra civile. Incalzato dagli eventi, il presidente Viktor Ianukovich cerca di salvare la poltrona con una mossa a sorpresa, sacrificando il fedele premier Mikola Azarov per affidare il governo ai suoi avversari politici: oggi ha proposto un esecutivo guidato da Arseni Iatseniuk, capogruppo del partito dell'odiata Timoshenko, con il 'dottor Pugno di Ferro' Vitali Klitschko vice premier per gli affari umanitari. A rimanere apparentemente fuori dai giochi è il terzo leader dell'opposizione: l'ultranazionalista Oleg Tiaghnibok, il cui partito 'Svoboda' è stato sempre in prima fila in questi due mesi di proteste. L'opposizione ucraina ha rifiutato la proposta del presidente Viktor Ianukovich di guidare un nuovo governo, ma ha sottolineato che le trattative con il capo di Stato per mettere fine alla crisi politica comunque continuano. "Ianukovich ha accettato molte delle nostre richieste - ha detto il leader del partito d'opposizione 'Udar', Vitali Klitschko -, ma su altre continueremo a cercare un compromesso". Secondo il campione di pugilato, I'opposizione continuerà a insistere su due punti: l'abrogazione delle controverse leggi anti-protesta e le elezioni presidenziali anticipate. "Non faremo nessun passo indietro - ha proseguito Klitschko - manterremo le nostre posizioni a Maidan e nelle regioni. Le negoziazioni proseguiranno e non cederemo ad alcuna provocazione". L'opposizione ucraina ha ribadito la sua volontà di anticipare a quest'anno le elezioni presidenziali previste per il 2015, contrariamente alla volontà del capo di Stato, Viktor Ianukovich. Lo ha detto il leader del partito 'Udar' Vitali Klitschko.

Kiev ancora un campo di battaglia

I manifestanti antigovernativi ucraini stanno attaccando Casa Ucraina, un edificio vicino piazza Maidan occupato dalla polizia a Kiev.

Un poliziotto ucraino di 27 anni è stato ucciso nella notte a Kiev mentre tornava in un dormitorio delle forze speciali 'Berkut' dopo aver finito il suo turno di lavoro. Lo sostiene il ministero dell'Interno ucraino. Il giovane è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco in testa. E' morto in ospedale uno dei feriti nei violenti scontri tra polizia e manifestanti esplosi domenica a Kiev. Lo sostiene il partito ultranazionalista 'Svoboda', precisando che l'uomo, Roman Senik, di 45 anni e originario della regione di Leopoli, era rimasto ferito il 22 gennaio.

Kiev ancora come un campo di battaglia nella notte a causa dei nuovi scontri tra manifestanti antigovernativi e poliziotti. Si è rotta la fragile tregua iniziata due giorni fa e non è servita la timida apertura del presidente Ianukovich che ieri aveva annunciato un rimpasto di governo e la modifica di quelle leggi considerate dalla protesta 'liberticide'. I dimostranti hanno alzato barricate e lanciato contro gli agenti molotov e fuochi d'artificio. La polizia ha replicato con cannoni ad acqua e, secondo alcuni manifestanti, sparando proiettili di gomma.

"Gli sforzi per risolvere la crisi ucraina in modo pacifico sono vani". Lo sottolinea il ministero degli Interni di Kiev, accusando i manifestanti di fare scorta di armi.

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