Si celebra oggi la Giornata della memoria, in ricordo delle vittime dell'Olocausto. Ad Auschwitz 69mo anniversario della liberazione del campo di sterminio. A Roma commemorazioni con Napolitano e la Boldrini.
Renzi: non è un film, non accada mai più - Quanto avvenuto nei campi di concentramento "non è un film o una storiella" e i racconti di chi ci ha vissuto "ci dicono che queste cose sono accadute e che dipende da noi che non accadano più". Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi rivolgendosi agli studenti delle scuole toscane riuniti al Mandela forum di Firenze per commemorare la Giornata della Memoria. "Sulla politica potete pensare cosa volete - ha continuato - ma non potete dimenticare che i vostri nonni hanno vissuto una pagina di storia che noi diciamo che non deve più tornare". "Ci dicono che la politica ha dei lussi e che ci sono delle persone che rubano - ha continuato - c'è un lusso grandissimo della politica, e non è l'auto blu ma è poter conoscere storie che ti cambiano il modo di vivere". Renzi ha detto quindi che il suo modo di pensare è cambiato dopo un viaggio ad Auschwitz con un ex deportato: "torniamo a credere che il futuro sarà più bello se lo scriviamo insieme"
Kyenge, mai abbassare la guardia - "Questa giornata è importante e non riguarda semplicemente il passato, é una giornata che ci deve mettere tutti di fronte alle nostre responsabilità". Così il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge durante un'iniziativa a Roma in occasione della Giornata della Memoria. "La responsabilità di poter intervenire - spiega - difendere e soprattutto abbattere tutti i giorni gli stereotipi e i muri che rischiano di diventare conflitti. Questa è la responsabilità nostra, delle istituzioni e degli studenti. Non dobbiamo mai abbassare la guardia".
Corona fiori davanti lapide a Palatucci - Una corona di fiori è stata deposta davanti alla lapide che ricorda la prigionia nella Casa circondariale di Giovanni Palatucci, ultimo Questore italiano di Fiume, "Giusto tra le Nazioni", "Servo di Dio" e "Medaglia d'oro al Merito Civile". Il Cappellano provinciale della Polizia di Stato, don Paolo Rakic, ha benedetto la lapide e la corona ricordando che Palatucci, nato in provincia di Avellino nel 1909, fu assegnato alla Questura di Genova. Alla promulgazione delle leggi razziali del 1938, Palatucci, in servizio all'Ufficio Stranieri della Questura di Fiume, divenne il protettore in particolare degli ebrei, con la cui comunità fiumana aveva rapporti di stima e di amicizia, salvando la vita a più di 5 mila ebrei, avviandoli a un campo di raccolta in provincia di Salerno dove era Vescovo uno zio, che li prese sotto la propria protezione. L'8 settembre 1943 Giovanni Palatucci rimase da solo a reggere la Questura di Fiume e un anno dopo fu arrestato dalla Gestapo e condannato a morte, ma la pena gli fu commutata nel carcere a vita. Trascorse due giorni nella struttura di Trieste e da lì fu tradotto nel campo di sterminio di Dachau, dove mori il 10 febbraio 1945, all'età di neanche 36 anni. Alla cerimonia hanno partecipato il Questore di Trieste, Giuseppe Padulano, il Direttore del carcere, Ottavio Casarano, e altre autorità locali.