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Napolitano contestato
all'europarlamento dalla Lega

Non regge più la politica di austerità a ogni costo' che è stata la 'risposta alla crisi in zona euro'. Lo ha detto il presidente Napolitano all'europarlamento evidenziando il 'circolo vizioso tra politiche restrittive e arretramento delle economie'. Il capo dello Stato ha detto no a 'un'agitazione distruttiva contro euro e Ue' perché dalla costruzione europea 'nulla può farci tornare indietro'. Contestazione da parte della Lega con striscioni anti-euro. Fischi e buu dall'aula, polemiche dall'Italia. Salvini commenta: 'Napolitano senza vergogna e in malafede', Borghezio spiega: 'Non contestiamo lui ma la sua adesione un po' cieca a questa Europa e ai poteri delle banche che rappresenta'. Schulz attacca: un abuso a scopo elettorale.

Gli eurodeputati della Lega Nord, guidati dal segretario Matteo Salvini, hanno esposto manifesti e striscioni anti-euro interrompendo brevemente il discorso del presidente Giorgio Napolitano alla plenaria di Strasburgo. "No euro" e "Euro kills", le scritte. Alla contestazione hanno partecipato, oltre al segretario Salvini, il capogruppo Lorenzo Fontana, Mario Borghezio e Mara Bizzotto. Quest'ultima indossa una maglietta con la scritta "Napolitano non è il mio presidente" che gli è stata affidata da un militante prima della partenza per Strasburgo. I commessi dell'Europarlamento sono intervenuti per sequestrare manifesti e striscioni.

"Napolitano - dichiara Matteo Salvini - è senza vergogna, chi ancora difende questo Euro che ha massacrato lavoro, stipendi e pensioni è in malafede. Il voto di maggio spazzerà via queste Euro Follie".

"Non ho alcuna simpatia - ha detto il presidente dell'europarlamento Martin Schulz parlando in italiano per accogliere in aula Giorgio Napolitano - per coloro che violentemente e volgarmente la critica con l'unico obiettivo di aumentare la loro visibilità e di gettare il paese nel caos".

Nel suo discorso, Napolitano ha detto che "le prossime elezioni europee vanno considerate come un momento di verità da affrontare fino in fondo, anche perché sono evidenti le ragioni del disincanto dei cittadini per il peggioramento delle condizioni di vita. Non regge più - ha ricordato - la politica di austerità a ogni costo  che è stata la risposta prevalente alla crisi in zona euro. Bisogna ormai - ha detto ancora Napolitano - riflettere sulla consapevolezza di un circolo vizioso ormai insorto tra politiche restrittive nel campo della finanza pubblica e arretramento delle economie europee. All'Ue - per il Presidente - occorre una più forte coesione politica europea, e una più determinata leadership europea. Restano da vincere ancora dure battaglie politiche, se non contro possibili ritorni di nazionalismi aggressivi, certamente contro persistenti egoismi e meschinità nazionali, ristrettezze di vedute e calcoli di convenienza nelle classi dirigenti nazionali. Manca oggi la 'vista lunga' a troppi leader europei, per insufficiente consapevolezza del declino che minaccia l'Europa". Ne è convinto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che oggi ha tenuto un lungo discorso al Parlamento europeo nell'aula di Strasburgo. Il capo dello Stato ha notato che "finora in un continente così interconnesso come il nostro, la politica è rimasta nazionale, con i suoi fatali limiti e con le sue vistose degenerazioni".

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