A oltre due anni dal disastro, il governo nazionale sblocca finalmente 30 milioni di euro destinati alla messa in sicurezza del territorio tirrenico messinese devastato dalle alluvioni di febbraio, marzo e novembre 2011. In quest’ultimo evento calamitoso, persero la vita nel piccolo villaggio Scarcelli di Saponara il piccolo Luca Vinci di 10 anni appena, Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio di 55 e 28 anni, travolti da una frana assassina staccatasi dalla collina retrostante la loro casa di via Roma. Si tratta della parte residua dei 48 milioni stanziati con l’ordi - nanza governativa di protezione civile 11 del 25 giugno 2012: 14 milioni erano stati già assegnati ed utilizzati per coprire i rimborsi agli alberghi, alle imprese che avevano effettuato gli interventi urgenti e i contributi per le famiglie sfollate. Adesso sembrano finalmente utilizzabili anche 30 milioni di fondi Par-Fas regionali, che rimasti finora “congelati” dal Ministero dell’Economia avevano provocato una situazione di assoluto “stallo” nell’ottica ricostruzione, lasciando Comuni coinvolti e Regione senza un euro da spendere. La buona notizia arriva direttamente dal capo della Protezione Civile regionale, Calogeri Foti, nonché responsabile delle iniziative finalizzate al definitivo subentro della Regione nel coordinamento degli interventi finanziati per il superamento della criticità causata dal maltempo in provincia di Messina di febbraio, marzo e novembre 2011. «Dopo una lunga serie di solleciti da parte del dipartimento regionale di protezione civile – spiegaFoti – il Ministero ci ha finalmente trasmesso una nota nella quale viene disposto il trasferimento delle somme residuali stanziate nella prima ordinanza governativa del giugno 2012 alla Regione, pari a 30 milioni di euro di Fondi Par-Fas regionali. Appena sarà completato l’iter di approvazione della Finanziaria regionale – aggiunge il capo della protezione civile siciliana – queste somme verranno immediatamente accreditate nella contabilità speciale in dotazione al nostro dipartimento e avvieremo subito le procedure per attivare le prime opere di messa in sicurezza che figurano nella categoria priorità 1».