Lunedì 23 Dicembre 2024

"Accusa inaccettabile
Italia e Ue reagiranno"

"Inaccettabile l'imputazione proposta dalle autorità indiane. L'uso del concetto di terrorismo da rifiutare in toto, l'Italia e l'Ue reagiranno". Così il premier Enrico Letta su Twitter commenta la richiesta, giunta dalla Procura indiana, di applicare la legge antiterrorismo nei confronti dei due marò.

Il capo d'imputazione presentato in India dall'Attorney General, che prevede di giudicare il caso dei due marò "sulla base della legge antipirateria (SUA) è assolutamente sproporzionato e incomprensibile: assimila l'incidente a un atto di terrorismo. L'Italia non è un Paese terrorista". Lo sottolinea in una nota di Palazzo Chigi.

L'accusa ai marò sulla base della legge sul terrorismo è "assolutamente inaccettabile" e significa che "l'Italia è un Paese terrorista" e l'Italia vuole che la Corte tra una settimana "prenda atto dell'inaccettabilità e dell'irragionevolezza totale di questo capo d'accusa". Lo ha detto a Bruxelles il ministro degli Esteri, Emma Bonino.

"Queste sono strade eventuali, tutto è sul tappeto. E penso anche che forse non è il caso di rendere pubbliche tutte le carte che abbiamo". Così il ministro degli Esteri Emma Bonino a chi chiede se tra le possibili reazioni dell'Italia nel caso marò ci sia anche un ricorso davanti al tribunale Onu per il diritto del mare.

La Corte suprema di New Delhi ha fissato una nuova udienza per martedì 18 febbraio.

Nell'udienza di oggi il giudice Chauhun ha ascoltato la pubblica accusa, che ha confermato la richiesta dell'applicazione nella vicenda della legge per la repressione della pirateria (Sua act), e la categorica opposizione ad essa da parte dell'avvocato della difesa italiana Mukul Roahtgi.

La Procura generale indiana ha presentato un'ipotesi di accusa basata sulla Legge anti-pirateria (Sua Act), in una versione però "light", senza evocare una richiesta di pena di morte. Ipotizzando cioè un'accusa per violenze in base ad un articolo della legge che comporta fino a dieci anni di carcere.

"Abbiamo riproposto con forza la richiesta che i marò tornino in Italia in attesa di una soluzione sul processo" ha detto l'inviato Staffan de Mistura.

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