Sabato 27 Aprile 2024

La Sicilia sprofonda,
altri 67mila posti in meno

  La recessione che ha colpito l’economia siciliana dal 2008 non accenna a finire e il suo impatto continua a essere molto pesante sui consumi delle famiglie e sugli investimenti delle imprese, ma lo è ancora di più sul mercato del lavoro, penalizzato dal progressivo crollo dell’occupazione e da un aumento consistente del tasso di disoccupazione. E’ questo, in sintesi, il contenuto del quarantesimo Report Sud, l’analisi previsionale sull’economia siciliana realizzata dal Dipartimento Studi Territoriali (Diste Consulting) per conto della Fondazione Curella e presentata ieri mattina nella sede della fondazione, a Palermo. Dati che confermano quella sensazione diffusa tra imprese e famiglie di una crisi che morde ancora. Erano presenti l’ex assessore al Bilancio della giunta Lombardo, Gaetano Armao, il presidente di Diste Consulting, Alessandro La Monica, e il presidente della Fondazione Curella, Pietro Busetta. Il report prende le mosse dai dati del secondo semestre 2013 per tracciare il probabile andamento dell’economia siciliana nel nuovo anno. Nel secondo semestre del 2013 il Pil della Sicilia ha chiuso con un calo del 3.2% e la perdita di altri 67 mila occupati, mentre la disoccupazione è salita al 20.9% (-2% rispetto al 2012) e tra i giovani ormai il 50% è in cerca di lavoro. Nei sei anni della crisi, dal 2008 a oggi, la caduta complessiva della ricchezza prodotta sfiora il 14% nell’isola e l’8.6% a livello nazionale. Di riflesso alla forte erosione del potere d’acquisto, i consumi delle famiglie ripiegano di un ulteriore 3.7% a fronte del -2.5% della media italiana.

leggi l'articolo completo