Lunedì 23 Dicembre 2024

Sanremo: Rocco Hunt
vince tra le Nuove Proposte

Il rapper salernitano Rocco Hunt, con la canzone Nu juorno buono, è il vincitore della categoria delle Nuove Proposte al 64/o festival di Sanremo.

Emozionatissimo, Rocco Hunt si è lasciato andare ad un lungo pianto liberatorio all'annuncio della vittoria. Ringraziando per il riconoscimento avuto, ha abbracciato tutti i presenti sul palco. Prima di riproporre il suo brano, ha detto "ha vinto la gente" e poi è sceso in platea e ha trascinato sulle note del suo brano anche il pubblico. La classifica finale vede al secondo posto Diodato con Babilonia, poi Zibba con Senza di te e The Niro con 1969.

Rocco Hunt, vincitore tra le Nuove Proposte con la canzone Nu juorno buono, dedicata alla Terra dei Fuochi, è il più giovane artista in gara al 64/o Festival di Sanremo. Classe 1994, voce del rap campano, affonda le radici nel tessuto sociale e urbano da cui proviene, le case popolari della Zona Orientale di Salerno. Fin da piccolissimo la musica è la sua più grande passione e ben presto diventa il suo strumento più efficace per trasmettere e cercare di realizzare i sogni e le speranze di un bambino di periferia: "A' music' è speranz" (La musica è speranza) come celebra nella sua prima autoproduzione targata 2010. Un po' scugnizzo e un po' intellettuale, come si definisce lui stesso, Rocco fonda saggezza popolare e argomenti di attualità, cultura di strada e riferimenti culturali, con rime sia in dialetto che in italiano. Dopo la pubblicazione di un primo EP, nel novembre 2011 pubblica il suo primo street album interamente auto prodotto, "Spiraglio di Periferia", che si rivelerà un successo per la scena Hip Hop italiana. Da qui comincia una lunga serie di date in giro per l'Italia che lo vedranno incendiare oltre 90 palchi, suonando dal vivo con artisti come Marracash, Co'Sang, Ensi, Salmo, Noyz Narcos, Clementino, Bassi Maestro, La Famiglia e molti altri e collabora musicalmente anche con DonJoe, Dj Shablo, Fritz The Cat e con una lunga serie di rappers e produttori più o meno underground della vecchia e della nuova scuola tra cui spicca Fabio Musta, beat maker Hip Hop di fama mondiale. A giugno 2013 esce "Poeta urbano", album caratterizzato da testi maturi e al tempo stesso freschissimi che descrivono il quotidiano visto con gli occhi di un giovane del sud, fortemente legato alle proprie origini e con un enorme senso di responsabilità. "Poeta urbano" vede la partecipazione di grandi nomi del genere come Clementino ed Ensi che duettano con Rocco Hunt - oltre ai giovani e promettenti Zoa e Nazo - ma anche Dj Shablo e Friz The Cat, entrambi veterani ad oggi presenti nelle più grosse e importanti produzioni di genere, Reverendo, Fabio Musta, producer di fama internazionale che da sempre accompagna Rocco nelle sue produzioni, coadiuvati dai giovani Denny The Cool e Valerio Nazo.

La serata dedicata alla canzone d'autore ha dimostrato che quest'anno la musica migliore del festival è nel girone Nuove Proposte, finalmente collocate al centro della scaletta, in coincidenza con la proclamazione del vincitore. Per quanto riguarda i Campioni questa è una storia a sé, perché il repertorio proposto è stato pescato tra i titoli più belli della storia della canzone italiana, con il dichiarato intento di accostare il festival al premio Tenco, storica enclave della musica d'autore. E a proposito di grande musica, un vero incanto è stata la performance di Gino Paoli che con Danilo Rea, fuoriclasse del pianoforte jazz e non solo, ha riletto Tenco, Bindi prima di interpretare "Il cielo in una stanza". 

Battiato, De André, Paolo Conte, Edoardo Bennato, De Gregori, Modugno, Gaber, Ruggeri, Fossati, Dalla sono un menu straordinario inaugurato da Marco Mengoni che cantava il Sergio Endrigo di "Io che amo solo te". Il problema è che proprio l'eccezionalità di questa musica e il clima rilassato delle performance rendono ancora più evidente la distanza che esiste tra questo repertorio e quello che si ascolta in gara. Non è poco averlo portato a Sanremo, ma questa, nei meccanismi del festival, resta una parentesi perché poi quello che conta è la gara. E a proposito di gara, a portare la competizione sul terreno autentico della contemporaneità è stato il girone Nuove Proposte. Diodato, che canta "Babilonia", è un talento, uno che ha fatto la gavetta tradizionale e conosce bene i suoni del rock contemporaneo e che canta con sicurezza; Zibba, che interpreta Senza di te, un brano orecchiabile con eleganza, molto cantautorale. Tra i Campioni avrebbe spopolato e si è giustamente unito a Fabio Fazio nel salutare Francesco Di Giacomo, la voce del Banco del Mutuo Soccorso, morto in un incidente stradale, Rocco Hunt, che propone Nu Juorno Buono: è un ragazzo di vent'anni che sa raccontare la realtà con la profondità di un narratore e i suoni dell'hip hop. The Niro, che è in gara con 1969, sta un po' stretto tra le Nuove Proposte visto che ha alle spalle diversi album e centinaia di concerti e una grande vocalità. Alla gag di Luciana Littizzetto con il maestro Peppe Vessicchio, che ha accettato di interpretare il ruolo dell'amante con casco stile Bloody Beetroots, si è aggiunta quella con il mago Silvan che con una scatola magica l'ha prima ridotta a una miniatura e poi l'ha riportata alle dimensioni normali. Luca Zingaretti ha ripreso il tema portante della bellezza leggendo alcuni pensieri di Peppino Impastato, uomo simbolo della lotta alla mafia, Enrico Brignano ha riproposto un numero di varietà di Aldo Fabrizi, uno dei fari del comico romano.

 

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