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L.Elettorale, da martedì
al voto in aula

Martedì 4 marzo, nel pomeriggio, riprenderà in Aula alla Camera l'esame della legge elettorale. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. I tempi dell'esame sono contingentati e sono di circa venti ore, dunque il voto del testo dovrebbe potersi concludere in settimana.

Oltre 200 votazioni - In Aula si prevedono oltre duecento votazioni. Nel corso della conferenza dei capigruppo, la presidente Laura Boldrini ha infatti ricordato che al testo sono state presentate 406 proposte di modifica, cui si sommano le tre del relatore e 136 subemendamenti. Ogni gruppo potrà mettere in votazione un numero limitato di emendamenti, dunque se ne voteranno circa 285 e, al netto delle proposte di modifica identiche, le votazioni dovrebbero essere circa 225.

Riaperto termine emendamenti - Il termine per la presentazione di emendamenti per l'Aula è stato riaperto e sarà possibile presentare proposte di modifica fino a lunedì prossimo alle 12. Secondo quanto si apprende, la richiesta di riaprire il termine è stata presentata dal capogruppo di Ncd Enrico Costa, alla luce delle prove di simulazione sul voto in base alla distribuzione dei seggi, svolte dagli uffici della Camera, che saranno a disposizione dei gruppi da questo pomeriggio.

Su blog Grillo si vota su soglie sbarramento - Intanto sul blog di Grillo compare l'annuncio che "oggi gli iscritti certificati votano per il sesto punto" della proposta di legge elettorale del M5S: "si deve decidere che tipo di soglia di sbarramento inserire: se una clausola limitativa fissa, che può essere il 3, 4, 5% a livello nazionale, oppure collegi relativamente piccoli, senza recupero in collegio nazionale". Il voto è aperto fino alle 19.

Silvestri, legge garantisca governi stabili - "La legge elettorale deve prevedere un meccanismo di trasformazione dei voti in seggi che, pur assicurando la necessaria rappresentanza alle diverse articolazioni della società civile, miri a rendere possibile la formazione di governi stabili, fondati su maggioranze non fluttuanti". Così il presidente della Consulta Gaetano Silvestri. ''Con la sentenza sulla legge elettorale - ha detto - abbiamo fornito solo una norma di risulta da usare come extrema ratio, come un paracadute, ma sarebbe bene che il legislatore facesse una legge elettorale organica e ovviamente rispondente a Costituzione''. Silvestri ha sottolineato che "la Corte non ha un suo modello elettorale da proporre o imporre. Si possono fare le liste bloccate ma non così lunghe, tali da incidere sulla libertà dell'elettore'' e specificando che la scelta spetta al legislatore e che l'aspetto centrale è ''garantire la conoscibilità dei candidati''.

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