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Veterinario lavora
un minuto a settimana

"Una volta a settimana vado nella sede dell'Asp e devo passare il badge. Entro, aspetto che passi un minuto, e poi ripasso il badge. Va avanti così da mesi. A giugno e luglio sono dovuto andare a Trapani, penso che mi spetti anche un rimborso benzina". Manuel Bongiorno veterinario di Castelvetrano, vicepresidente dell'Ordine di Trapani, da giugno si trova a vivere una vicenda paradossale. Ha una convenzione con l'Asp di Trapani che prevede un minuto di lavoro a settimana. Nel 2009, per delle prestazioni professionali fornite all'azienda, aveva guadagnato poche centinaia di euro. Ma un decreto assessoriale del 2012 ha convertito l'originaria prestazione fornita in debito orario. Un calcolo matematico applicato alla lettera che ha partorito per il veterinario un contratto da un minuto a settimana. "Ho chiesto di smettere per potere lavorare davvero - aggiunge Bongiorno - Io voglio dare il mio contributo all'azienda e non voglio essere mortificato". Bongiorno, 38 anni, non è solo in questa battaglia: altri veterinari hanno un monte ore che non permette di svolgere l'attività professionale: Cinzia Dunand, Piergiorgio Molinari, Salvatore Briganò e Daniele Marino. Tra loro c'è chi ha un contratto di pochi minuti a settimana, fino ad un'ora. "Abbiamo chiesto un plus orario - spiega Bongiorno - che ci consenta di dare il nostro contributo visto che a Trapani nel settore veterinario il lavoro non manca con le tante emergenze che ci sono sono come la blue tongue. Ma ci è stato detto di no".

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