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Necessarie azioni di prevenzione
a tutela della donna

Minori vittime di abusi sessuali. Teenager che vendono volontariamente il loro corpo in cambio di ricariche telefoniche o per trarre facili profitti da reinvestire in abbigliamento griffato. Un fenomeno che potrebbe apparire lontano dalla nostra realtà. Purtroppo le cose non stanno così, come denunciato in più occasioni dai parroci e oggi la festa della donna deve rappresentare sicuramente un momento di riflessione per porre fine ad una preoccupante deriva della realtà circostante, che vede protagonisti (o vittime) soprattutto i giovanissimi. In tale direzione si muove anche il messaggio lanciato da Rosaria De Luca, direttore del Centro di prima accoglienza della giustizia minorile di Messina,  che ritiene necessario affermare in questa giornata “l’impegno civico, etico e politico che difende la dignità ed i diritti della donna. Non è possibile invece collegare l’8 marzo con le feste con strip tease conclusivo. Devono invece cambiare i modelli comunicativi, debbono svilupparsi i concetti di prevenzione a partire dalle scuole sino ai locali se necessario. Lanciare forti richiami alle famiglie affinché siano vigili nel processo di crescita dei figli, e alle istituzioni, alle quali è demandato il compito di rappresentare un valido alleato delle famiglie nell'educazione e nella formazione dei giovani. Purtroppo il fenomeno della prostituzione è cresciuti negli ultimi tempo”. Senza dimenticare però che anche nella nostra realtà ci sono anche donne adulte che hanno perso la sicurezza economica di un tempo e pur di mantenere lo stile di vita al quale erano abituate scelgono di prostituirsi. Esempi di un degrado umano che spalanca le porte della solitudine e della fuga dalla responsabilità per andare alla ricerca di una vita appagante. Anche in città e in una provincia come questa , di cui spesso si parla come ultimo baluardo di antichi e sani valori. «Sono episodi fortunatamente esigui dal punto di vista numerico, anche se in questo caso la quantificazione ha un valore secondario – afferma Don Marco –. In alcuni casi, si tratta di minori vittime di violenze sessuali maturate in contesti di assoluto degrado culturale, in altri invece, di ragazzi che si prostituiscono consapevolmente in cambio di soldi”. Quello che amareggia è l’assenza di reazioni. Poche, spesso polemiche o di circostanza. Eppure la denuncia, con appello al senso di responsabilità dei genitori e degli educatori, era ed è molto motivata. “È giunta l’ora di abbandonare atteggiamenti ipocriti e di mettere a nudo e affrontare una certa realtà – conclude la dottoressa De Luca –che non è solo quella dei minori vittime di abusi sessuali, ma anche di teenager che vendono volontariamente il loro corpo in cambio di ricariche telefoniche o per trarre facili profitti. Giornate come la festa della donna posso essere importanti per rimettere la persona umana al centro del bene, dando fiducia a chi è più debole e quindi facilmente aggredibile da fenomeni di devianza. In molti casi proprio la mancanza di fiducia nella vita porta alla deriva morale».

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