Grande, grandissima Flavia Pennetta. Due settimane esatte dopo l'Oscar vinto da 'La grande bellezza' di Paolo Sorrentino, un altro trionfo italiano illumina quello stesso Stato della California: la 32enne brindisina si aggiudica l'Oscar del tennis battendo in finale a Indian Wells, per 6-2 6-1, la polacca Agnieszka Radwanska, peraltro menomata da un problema al ginocchio, e conquista così il suo decimo titolo in carriera, il più importante.
Flavia era stata la prima italiana, nel 2009, a entrare nella Top 10 del tennis mondiale: ora è la prima italiana a vincere non solo a Indian Wells, ma anche un torneo Wta Premier Mandatory. Nella fattispecie, un torneo che è quasi uno Slam. E' vero che all'affermazione dell Pennetta - che domani, nella nuova classifica Wta, salirà dal 21/o al 12/o posto - ha contribuito l'infortunio al ginocchio sinistro della Radwanska, che ha richiesto a più riprese, durante le pause dell'incontro, l'intervento del fisioterapista. Ma è altrettanto innegabile che la vittoria è frutto di una settimana di torneo giocata ai massimi livelli. Basti pensare che, nella sua cavalcata verso il titolo, Flavia ha superato, tra le altre, l'australiana Samantha Stosur, n. 17, e l'americana Sloane Stephens, n. 18 (oltre a Camila Giorgi, che a sorpresa aveva eliminato la russa Maria Sharapova, n. 5); fino alla splendida semifinale, in cui ha liquidato la n. 2 mondiale, la cinese Li Na. Nella finale contro la polacca, più giovane di lei di sette anni, la brindisina ha dato prova, come nei match precedenti, di freddezza e determinazione.
Potente e precisa nel servizio (tre ace), efficace negli smash e nei lungolinea, ha regolato la rivale con un punteggio che parla chiaro, senza che vi fosse mai dubbio sull'esito del match. A un anno dal rientro dopo una lunga convalescenza seguita a un'operazione al polso destro che avrebbe potuto segnare la fine della sua carriera, Flavia, con grinta e coraggio, ha compiuto un'impresa che pochi avrebbero pronosticato. Si era già comportata più che bene agli ultimi Slam (semifinali agli Us Open 2013, quarti agli Open d'Australia in gennaio): oggi - nell'aria e al sole del deserto californiano che evidentemente le fanno bene - ha messo la ciliegina sulla torta. Quella al Bnp Paribas Open, torneo con montepremi di quasi 6 milioni di dollari, è stata una vittoria - per dirla con il presidente del Coni, Giovanni Malagò - frutto "della tenaacia e determinazione", il trionfo di una "ragazza con pochi grilli per la testa", che ha "qualità fuori dal comune" non solo tennisticamente parlando. Durante la premiazione, Aga piangeva, Flavia sorrideva raggiante: ma, sportivamente, non ha mancato di rendere l'onore delle armi alla sfortunata avversaria, augurandole che l' infortunio non sia grave e che possa riprendersi presto. Magari per una nuova finale italo-polacca.
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