Come preannunciato e forte anche della delibera del consiglio comunale, il sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, mediante il legale di fiducia, l’avv. Eugenio Artusa, ha presentato alla procura di Paola un esposto-denuncia contro l’ASP di Cosenza per i disservizi e lo smantellamento dell’ospedale di Cetraro. “Da più mesi il presidio di Cetraro – si legge nella denuncia - è carente delle apparecchiature della TAC e della RM (Risonanza magnetica) entrambe usurate al punto da restare quasi sempre fuori servizio e comunque anche quando funzionano non sono affidabili quanto ai risultati. Dopo anni finalmente le due apparecchiature, acquistate espressamente per essere destinate al presidio ospedaliero di Cetraro, sarebbero dovute essere già installate ma ciò non è avvenuto. In particolare per quanto riguarda la TAC, l’A.S.P di Cosenza ha predisposto la sistemazione di un nuovo apposito locale al piano terra del padiglione principale dell’ospedale di Cetraro ma i lavori sono stati interrotti e non si sa se e quando saranno ripresi in quanto la ditta esecutrice adduce l’inadempienza dell’ASP che non avrebbe ancora stipulato il contratto di aggiudicazione dei lavori. Sennonchè in pendenza di tale situazione l’apparecchiatura è stata dirottata presso il presidio ospedaliero di Castrovillari dove vi sarebbero già altre due TAC. Non si sa chi abbia disposto tale assegnazione né con quali poteri e come sia stato possibile che l’apparecchiatura sia stata sottratta all’ospedale destinatario dove si stava predisponendo il locale per l’installazione. Ancora più grave è la situazione che riguarda l’apparecchiatura di risonanza magnetica della quale ad oggi nonostante il tempo decorso e le richieste di notizie da parte del Sindaco, non si ha alcuna informazione. Di fronte a tali atteggiamenti burocratici arbitrari e sordi alle esigenze dell’utenza, che dovrebbe essere il naturale interlocutore del servizio sanitario, il Sindaco di Cetraro su cui si scaricano tutte le tensioni della popolazione si vede costretto a segnalare alla S.V. i fatti esposti perché siano perseguiti tutti i reati che fossero ravvisabili”.
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