«Il governo nuovo non può essere una formula politicista dietro cui nascondere un semplice rimpasto, ma invece l’occasione di una svolta nella quale anche il Pd è chiamato alla responsabilità di dimostrarsi partito e non sommatoria di correnti. Per questa ragione chiediamo che il Partito democratico partecipi a questa esperienza indicando i propri uomini non nelle segreterie particolari dei singoli deputati ma nei propri organismi dirigenti, assumendo una chiara responsabilità nei confronti del governo, dei propri elettori e di tutti i siciliani». Il segretario regionale Fausto Raciti assesta il suo primo siluro nella prima Assemblea regionale dopo le elezioni congressuali. Bersaglio il governatore Rosario Crocetta, pure egli iscritto Pd che difende l’operato della giunta, rifiuta l’azzeramento e tocca punti sensibili di vicende calde come quella della Formazione che a Messina ha investito il deputato Francantonio Genovese. Coglie l’occasione per avvertire i deputati interessati al settore: basta con l’accaparramento di enti, d’ora in poi ci saranno i voucher che i giovani potranno spendere per formarsi nelle università. Il secondo siluro: lo stop alla candidatura di Giuseppe Lumia all’Europarlamento.
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