Un fulmine ha squarciato trasversalmente la cuspide del campanile di San Nicola provocando pochi danni anche se la torre campanaria dovrà essere interessata da interventi strutturali di una certa consistenza. Un’intensa grandinata, frammista a vento impetuoso, accompagnata da forti tuoni hanno svegliato mercoledì notte chi abita nelle vicinanze della chiesa. Ma è stato maggiormente il boato fortissimo e il fragore del crollo che ha spaventato tutti. Mancavano dieci minuti alla mezzanotte e «c’è stato il finimondo », dice un’anziana che vive da sola e che non ha avuto la forza di alzarsi. Il campanile, un’imponente opera in muratura massiccia che risale agli inizi del 1500, si è quasi aperto. Grosse pietre e calcinacci sono stati disseminati per un raggio di 80 metri. Delle tre auto posteggiate nella piazzetta solo una Wolkswagen “Touareg” è stata raggiunta da una grossa pietra sul tettuccio. Il proprietario - un finanziere del luogo che presta servizio in Calabria - era arrivato la sera prima per far visita all’anziana madre.
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