Dopo la disfatta alle amministrative, Francois Hollande prova a correggere la rotta del governo e procede al rimpasto. E' ormai questione di ore, il candidato numero uno a sostituire il primo ministro Jean-Marc Ayrault è il ministro dell'Interno, Manuel Valls. Il quale era atteso stamattina all'Eliseo, ma l'appuntamento sembra saltato. C'erano giornalisti e fotografi alle 10 davanti alla presidenza ad attendere Valls, ma l'esponente della destra socialista - popolare tra i francesi ma non troppo nel partito - non è uscito dal suo ufficio, che si trova esattamente di fronte all'Eliseo.
Non si era presentato neppure alle 8:30 ad un appuntamento con Ayrault, del quale potrebbe prendere il posto. Entrambe le scadenze, secondo i servizi di Manuel Valls, sono state "posticipate" nella giornata. Resta in piedi l'ipotesi che Hollande possa rivolgersi con un discorso in tv ai francesi per spiegare la sconfitta già questa sera. Cambio di uomini e cambio di programma, questo chiede ormai non soltanto l'opposizione ma anche buona parte della maggioranza. I Verdi, ad esempio, hanno intimato stamane il ritiro immediato del Patto di responsabilità, l'intesa con gli industriali per il rilancio che è stato il pilastro della politica economica di Hollande negli ultimi mesi ma che comporterebbe nuovi sacrifici per i francesi.
"Il Front National ha superato gli obiettivi che si era fissato - ha dichiarato stamane Marine Le Pen alla tv BFM - sia in termini di liste, sia in numero di consiglieri, sia per quantità di città conquistate". Per l'UMP, l'opposizione uscita vincente dai ballottaggi conquistando 151 nuove città, ha parlato il sindaco di Bordeaux (già rieletto al primo turno con il 60%), Alain Juppé, da molti indicato come il "grande vecchio" atteso per una riconquista dell'Eliseo nel 2017: "adesso dobbiamo preparare l'alternanza - ha dichiarato ai microfoni di Europe 1 - Hollande dovrà realizzare un cambiamento profondo, inserendo politici esperti".
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