Da ieri mattina è scattata a Lipari la protesta degli ex dipendenti della Pumex che si sono “accampati”, di fatto occupandolo, sul tetto della chiesa di Sant’Antonio, limitrofa al palazzo municipale di piazza Mazzini. Gli ex 35 dipendenti della società pomicifera, da tre mesi senza alcun introito economico, cioé da quando è scaduto il progetto (a finanziamento regionale) che li vedeva collocati presso il Comune di Lipari, sono passati dalle parole ai fatti, come peraltro avevano ventilato dopo il vertice in Prefettura di avant’ieri. Di buon’ora i 35 ex dipendenti Pumex si sono arrampicati sul tetto della chiesa ed hanno esposto gli striscioni che ben evidenziano il loro stato di «senza lavoro sull’altare dell’Unesco». Hanno sottolineato di essere intenzionati a restare sulla struttura almeno sino a quando la Regione non convocherà una conferenza di servizi che affronti e risolva, una volta per tutte, la loro problematica: un incontro nel capoluogo di regione è previsto per stamani. Anche in questa occasione hanno ribadito di «non aver perso il posto di lavoro per via di una crisi aziendale ma per l’aut aut imposto dall’Unesco». Ovvero la cessazione dell’attività dell’escavazione pomicifera per mantenere l’arcipelago tra i siti “Patrimonio dell’Umanità”.