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Tele di Gauguin e Bonnard
ritrovate dopo 40 anni

Un furto da una ricca coppia di Londra nel 1970. Un treno misterioso. E un rocambolesco ritrovamento un mese fa, in Sicilia, nella cucina di un operaio in pensione. Ha davvero dell'incredibile l'ultimo successo del Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio culturale, svelato oggi insieme al ministro dei beni culturali e del turismo Dario Franceschini: due tele dei maestri dell'Impressionismo e dei Nabis Paul Gauguin e Pierre Bonnard, esattamente il ''Fruits sur une table ou nature au petit chien'' e ''La femme aux deux fauteuils'', ritrovate dopo più di 40 anni di oblio, appese tra pensili e stoviglie di un ignaro signore, per un valore stimato di 15-35 milioni di euro, la prima, e 5-600 mila euro, la seconda. Le due tele, racconta il Generale di Brigata Mariano Mossa, ''non erano nemmeno nell'elenco delle opere da ricercare''. La loro storia inizia a Londra, in casa dei coniugi Marks e Kennedy (dove Marks sta per Marks & Spencer, quelli della catena di abbigliamento). Con un furto, le tele spariscono. A nulla valgono le indagini: i due capolavori sembrano svaniti nel nulla. In verità, ma questo si capirà solo pochi mesi fa, sono in viaggio. Arrivano prima in Francia attraverso la Manica e poi ''salgono'' su un treno Parigi-Torino. 

Ma qualcosa va storto, forse alla frontiera. Di fatto, le due tele restano lì, a bordo del treno, e quando a Torino il personale sale per le pulizie le prende e le porta all'Ufficio oggetti smarriti, come un ombrello dimenticato sul sedile. Nel 1975, Ferrovie dello Stato mette all'asta tutti gli oggetti non reclamati e un operaio siciliano della Fiat, passando, nota i due quadri. Non è un esperto d'arte, ma s'innamora subito di quelle due vedute. In una c'è una tavola con della frutta, un cagnolino sullo sfondo, una dedica alla contessa di N(imal) e una data, 1889, ovvero il periodo in cui Gauguin era in contatto con van Gogh. L'altra ritrae una fanciulla in poltrona, nel verde di un giardino. Anche qui c'è un autografo, ma nulla di decifrabile per un occhio che non sia più che esperto. L'operaio se le aggiudica con altri oggetti non di valore, per un totale di 45 mila lire. E viste le misure quasi ''gemelle'' (44 x 54, il Bonnard; e, dopo un taglio eseguito dai ladri, 46,5 x 53 il Gauguin), le appende in cucina, prima a Torino e poi, dopo la pensione, nella sua casa in Sicilia. E' il figlio, studente d'architettura, poco tempo fa a incuriosirsi sfogliando un catalogo di Gauguin in cui riconosce un tratto a lui familiare. 

Chiama due esperti, che a loro volta chiedono l'aiuto dei Carabinieri. ''Dopo la segnalazione - racconta Mossa - siamo riusciti a rintracciare una sola fotografia, relativa all'asta dove era stato inizialmente acquistato il Gauguin, il 28 giugno 1961 a Londra. Il fatto che nessuna delle due opere comparisse in alcun catalogo successivo al 1964 ci ha insospettito. Era segno che le tele era state rubate o erano andate disperse''. Poi, finalmente, eccole lì, fotografate sul The New York Times e su un quotidiano di Singapore del giugno 1970, a corredo di un articolo sul furto: le opere erano le stesse. ''Un recupero che è simbolo del lavoro straordinario del nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio culturale'', commenta oggi il ministro Franceschini. Intanto, ''messo al corrente - racconta Mossa - il signore siciliano ha consegnato spontaneamente le opere. Ora sono in corso contatti con le autorità britanniche. A noi risulta che i Marks- Kennedy non abbiano eredi, ma probabilmente ci saranno rivendicazioni che saranno valutate''. Altrimenti, le tele, acquistate legalmente, potrebbero tornare a quell'operaio con l'animo da mecenate. E magari, questa volta, guadagnare anche una parete in salotto.

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