Conto alla rovescia per Windows XP: il sistema operativo di Microsoft da domani 8 aprile va in pensione dopo quasi 13 di 'serviziò e non riceverà più aggiornamenti sulla sicurezza, come annunciato da tempo dall’azienda di Redmond. Nonostante ciò, continua ad essere molto diffuso sui pc di tutto il mondo. In famiglia, nelle aziende, nei bancomat, nella Pubblica Amministrazione.
E la scadenza di domani sta generando non pochi timori che migliaia di computer diventino, nel giro di una notte, definitivamente preda di virus e hacker. Windows XP è stato lanciato da Microsoft nell’ottobre 2001, Microsoft ha iniziato ad avvisare nel 2007 che il «ciclo di vita» si sarebbe concluso. Nel frattempo è stato superato da Windows
Vista, Windows 7 e Windows 8. Nonostante tutto continua ad essere molto usato. Secondo una ricerca di NetMarketShare, è ancora presente su circa il 30% dei computer di tutto il mondo. In Italia, Idc stima che quasi il 24% delle imprese lavora con XP per oltre l’80% del parco pc aziendali. Secondo la stessa società, inoltre, il 66% della Pubblica Amministrazione locale, ha un parco macchine dotato per oltre il 50% di Windows XP. «In Italia lavoriamo da tempo con molti enti della Pubblica Amministrazione centrale e
locale per aiutarli a disegnare percorsi di migrazione alle nuove versioni di Windows che vengano incontro alle loro esigenze - spiega Claudia Bonatti, direttore della divisione Windows di Microsoft Italia -. I numerosi partner che abbiamo formato negli ultimi mesi ci stanno affiancando in questo percorso e stanno offrendo la loro competenza e capillarità sul territorio per raggiungere anche gli enti più periferici».
«Le banche sono la realtà che si è mossa prima delle altre nella migrazione ad un altro sistema operativo», aggiunge Carlo Mauceli, responsabile Microsoft Italia della digitalizzazione nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e il governo, sottolineando che bancomat e Pos hanno un pensionamento
posticipato «al 2016» poiché girano su "una variante di XP, che si chiama Embedded». Le ragioni di questa ancora ampia penetrazione di Windows XP sono presumibilmente legate alla carenza di risorse economiche per l’acquisto di un nuovo sistema operativo. Anche se continuare a mantenere in vita questo sistema operativo con Microsoft che fornisce un servizio a pagamento per estendere la copertura sulla sicurezza fino alla migrazione definitiva ad un altro, ha dei costi che superano quelli dell’'upgradè: nei prossimi tre anni - stima sempre Idc - si attestano intorno ai 2.300 euro, contro i costi di mantenimento di un pc con Windows 8 di circa 600 euro. E proprio domani, in coincidenza con il pensionamento di Windows XP, sarà disponibile gratuitamente l'aggiornamento di Windows 8.1, annunciato la scorsa settimana alla conferenza che Microsoft dedica annualmente agli sviluppatori.
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