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L’Atm chiede più soldi
servizio a rischio riduzione
Aumenta costo biglietto?

  «Abbiamo consegnato un contratto di servizio costruito secondo le esigenze del territorio ». Il commissario Domenico Manna è ottimista, nonostante gli “acciacchi” che l’Atm si trascina da anni, sul futuro dell’azienda trasporti. O meglio, è convinto di lavorare nella direzione giusta. Ma per il futuro servono pianificazioni certe e idee chiare. L’Atm è un’azienda di proprietà del Comune che da quando esiste non ha un contratto di servizio che regoli i rapporti col Comune stesso. Una delle tante anomalie, a cui si è cercato di mettere una pezza nei mesi scorsi, senza successo. Il primo contratto di servizio è rimasto a lungo in un cassetto. Nei giorni scorsi Manna ne ha consegnato uno nuovo al segretario generale del Comune Le Donne, per farne parte integrante del Piano di riequilibrio. Un contratto di servizio che, in realtà, è un vero e proprio piano industriale, grazie al quale si punta, in dieci anni, ad un utile di 52 milioni.

“Bacchettata” sul fronte isola pedonale: per l’utilizzo gratuito dei parcheggi Zaera e Cavallotti (92 mila euro per il personale) e per gli stalli Ztl venuti meno (400 mila euro di incassi). Una delle novità più importanti riguarderà il piano tariffario: l’idea è di proporre la tariffa minima di 1,40 euro per il biglietto di corsa semplice (oggi è 1,20). Ma la richiesta principale riguarda il contributo annuale del 2014: secondo l’Atm è «indispensabile » che dal Comune arrivino almeno 24 milioni di euro, contro i 17 del 2013. L’alter - nativa, «nel breve termine una forte riduzione nell’erogazione del servizio di pubblico trasporto ».  

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