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In hotel di lusso
con 30mila euro
in contanti

Dell’Utri non ha fatto alcuna resistenza. Dopo una perquisizione, durante la quale gli hanno trovato e sequestrato 30 mila euro in banconote da 50, si è lasciato condurre nel quartiere generale della polizia dove è stato messo a disposizione del pubblico ministero, come ha confermato una fonte giudiziaria che ha voluto mantenere l’anonimato. La stessa fonte ha precisato che «il Libano è obbligato ad adempiere alle richieste di indagini e di arresto che provengono tramite l’Interpol, di cui fa parte». Si può rifiutare solo se si tratta di reati che vengono ritenuti collegati all’espressione di opinioni politiche. Quattro piani di cemento armato protetti da un alto muro di altrettanto cemento armato e con tre giri di filo spinato, poliziotti in assetto di guerra che scrutano dietro trincee di sacchetti di sabbia con l’indice pronto sul grilletto del fucile automatico. In questo inquietante e minaccioso edificio nella zona est di Beirut tra il museo nazionale e l’ospedale «Hotel Dieu» dalle prime ore di ieri mattina è trattenuto Marcello Dell’Utri, ex senatore della Repubblica italiana, ex braccio destro di Silvio Berlusconi, ex latitante. «Faceva colazione al tavolo da solo. Da come era vestito sembrava un turista normale», racconta chi lo ha visto giovedì scorso mentre si aggirava nel salone tutto marmi e broccati di uno dei ristoranti dell’hotel Phoenicia, tra gli alberghi più lussuosi della città. 

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