Un anno fa Fabio Scavo, 59 anni, palermitano, è stato
condannato a 24 anni per aver violentato per mesi i tre
fratellini, due dei quali disabili psichici. Il processo,
istruito dal pm Fabiola Furnari, ha avuto input da una
segnalazione della Procura dei minori che ha allontanato dalla
famiglia d’origine i tre bambini che all’epoca dei fatti avevano
4, 6 e 7 anni.
I servizi sociali hanno denunciato le condizioni di estremo
degrado in cui vivevano e li ha affidati a una casa-famiglia. Ai
responsabili del centro, in cui sono stati accolti, il più
grande dei tre bambini ha raccontato le violenze subite da Scavo
che, amico di famiglia, andava a casa delle vittime e,
nonostante i genitori fossero presenti, si appartava in una
stanza con i fratellini e ne abusava.
Terribili i racconti del piccolo, sentito dal pm e dai
giudici in presenza di uno psichiatra: il bimbo, ritenuto
pienamente attendibile, ha riferito di avere anche avvertito i
genitori di ciò che accadeva a lui e i fratelli, ma di non
essere stato creduto. Il bambino, durante gli interrogatori, ha
più volte manifestato sensi di colpa per non avere difeso i
fratellini affetti da deficit psichici e fisici.
Dalle indagini è emerso, inoltre, che Scavo era stato
condannato per avere violentato la figlia quattordicenne di
un’amica, rimasta incinta dopo gli abusi.
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