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Traffico di "pastazzo",
otto misure cautelari

Avrebbero gestito quantità di rifiuti speciali, non pericolosi, costituiti dalla trasformazione industriale degli agrumi, smaltendoli non seguendo le procedure di legge, traendone, quindi, un ingiusto profitto. Un affare quantificato in 2 milioni di euro. I carabinieri di Barcellona e quelli del Nucleo Operativo Ecologico di Catania hanno eseguito 8 misure cautelari emesse dal Gip del tribunale di Messina su richiesta della DDA. L’ipotesi di reato è quello di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.

Tre persone sono finite agli arresti domiciliari. Si tratta del 73enne  barcellonese Nunzio Calabrò, titolare e presidente del consiglio d’amministrazione della Canditfruct s.p.a., del 47enne Sebastiano Conti Mammanica, di Militello Rosmarino, proprietario di una impresa individuale per lo smaltimento a Lentini, in provincia di Siracusa e del 47enne Antonino Mazzeo, gestore della ditta “ Trasporti Line”, già detenuto in regime di 41 bis perché coinvolto nell’operazione Gotha 4. Misure più morbide, invece, per 5 cinque camionisti, di cui 2 già con precedenti, che materialmente si occupavano del trasporto. Per tutti l’accusa è quella di avere, in concorso tra loro, smaltito in modo improprio il cosidetto pastazzo d’agrumi, solitamente utilizzato, dopo essere sottoposto a trattamenti,  in agricoltura.

In particolare, Nunzio Calabrò, nella sua qualità di amministratore della Canditfrucht s.p.a., avrebbe consentito attività vietate. Allo stesso è contestato l’illecito smaltimento di rifiuti liquidi, nel territorio di Barcellona, attraverso una condotta interrata realizzata ad hoc, che avrebbe causato problemi al depuratore della città del Longano.

Le operazioni vietate avvenivano  attraverso vari stratagemmi: scaricando il pastazzo in aree limitrofe vicino ad animali, facendolo passare per mangime, bruciandolo, oppure depositandolo vicino a corsi d’acqua. Oltre al torrente Patrì, i mezzi della  Trasporti Line, tutti posti sotto sequestro, si sarebbero serviti di un sito ubicato nei pressi di Lentini presso l’azienda agricola di Sebastiano Conti Mammanica.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della DDA di Messina, Camillo Falvo, unitamente ai sostituti della procura di Barcellona, Giorgio Nicola e Fabio Sozio, avevano avuto inizio nel gennaio del 2012 col sequestro di un’area a Barcellona posta nei pressi di un sottopassaggio delle ferrovie dello stato dove era stato abbandonato un ingente quantitativo di pastazzo di arance e limone. I successivi servizi di pedinamento e monitoraggio hanno consentito di fare luce su come veniva smaltito questo rifiuto speciale non pericoloso. Almeno 70 i casi accertati, in tre mesi smaltiti illecitamente 8000 tonnelatte di pastazzo.  La Candit Frucht è stata, contestualmente, affidata ad un amministratore giudiziario.

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