Freni della macchina manomessi, una gomma forata, furti, minacce di morte telefoniche, via sms e di persona con un coltello da cucina. Almeno in un'occasione alla presenza della figlia, pure lei insultata e minacciata. Quindi richieste di incontri, ma anche di denaro, tremila euro per far cessare molestie e pressioni, con la promessa di uscire dalla vita della donna con cui aveva avuto una relazione. E' il comportamento di un uomo di 45 anni, originario di Palermo e residente nell'Appennino bolognese, accusato di stalking e altri reati e condannato dal tribunale a quattro anni e otto mesi. I fatti sono stati ricostruiti dalle indagini dei carabinieri, coordinati dal Pm Laura Sola, dopo la denuncia della vittima alla fine dell'estate 2013. Per l'uomo, dopo i primi accertamenti, erano stati disposti i domiciliari, ma era evaso e aveva proseguito a perseguitare la ex. Per questo motivo è stato successivamente arrestato ed è finito in carcere. Il giudice Rita Zaccariello lo ha anche interdetto dai pubblici uffici per cinque anni e fissato una provvisionale immediatamente esecutiva di 20mila euro per la parte civile, rappresentata dall'avv. Salvatore Tesoriero e dal legale Ambrogio Dionigi. Le imputazioni si riferiscono a un comportamento iniziato ad aprile 2013. Al 45enne il Pm aveva tra l'altro contestato anche di essere entrato in casa della donna e di aver rubato gioielli e un assegno da 800 euro, allontanandosi solo dopo essere stato sorpreso dalla figlia; in un'altra occasione di aver preso il cellulare dalla borsa di lei. In una telefonata le aveva chiesto di incontrarsi dicendo che altrimenti l'avrebbe uccisa per poi togliersi la vita a propria volta