Aveva ucciso la convivente e poi
aveva nascosto il cadavere nel frigorifero. A distanza di 18
anni dall’omicidio scoperto il 5 ottobre 1996 a Quartu
Sant'Elena (Cagliari), e dopo una sentenza definitiva
all’ergastolo, la polizia ha arrestato il responsabile del
delitto, David Lekaj, albanese di 46 anni, rintracciandolo in
Albania dove si era rifugiato da tempo.
L’uomo era ricercato a livello internazionale per l’omicidio
della connazionale Anila Hetay, all’epoca dei fatti
ventitreenne. All’origine dell’omicidio, secondo quanto
accertato dalle indagini, ci sarebbe stata l’indole violenta del
46enne che dopo aver avviato alla prostituzione la convivente,
l'avrebbe sottoposta a indicibili maltrattamenti e violenze,
tanto da arrivare ad ucciderla per shock traumatico.
L’albanese nascose poi il corpo della donna in un frigorifero
e fuggì, facendo perdere le sue tracce. Da quel momento gli
investigatori non hanno mai smesso di cercarlo. Gli agenti della
Squadra mobile, coordinati dal primo dirigente Leo Testa, dopo
quasi vent'anni sono riusciti a risalire al possibile luogo in
cui si rifugiava, accertando che nel 2001 era a Durazzo. Nel
febbraio scorso è stato quindi emesso un mandato di arresto
europeo nei confronti del latitante. Con la collaborazione
dell’Interpol Roma e dopo una impegnativa attività investigativa
condivisa con l’Assitant Director Fugitive Investigative Support
del segretariato generale di Interpol, estesa anche nello stato
albanese, lunedì gli agenti della Questura di Cagliari sono
riusciti a catturalo. (ANSA).
Aveva ucciso la convivente e poi aveva nascosto il cadavere nel frigorifero. A distanza di 18 anni dall’omicidio scoperto il 5 ottobre 1996 a Quartu Sant'Elena, nel Cagliaritano, e dopo una sentenza definitiva all’ergastolo, la polizia ha arrestato il responsabile del delitto, David Lekaj, albanese di 46 anni, rintracciandolo in Albania dove si era rifugiato da tempo. Er ricercato a livello internazionale per l’omicidio della connazionale Anila Hetay, all’epoca dei fatti ventitreenne. All’origine del folle gesto, secondo ci sarebbe stata l’indole violenta del 46enne che dopo aver avviato alla prostituzione la convivente l'avrebbe sottoposta a indicibili maltrattamenti e violenze, tanto da arrivare ad ucciderla per shock traumatico.L’albanese nascose poi il corpo della donna in un frigorifero e fuggì, facendo perdere le sue tracce.