"Milano è per l'Italia un punto di riferimento, siamo ad un passaggio delicato ma chiave e strategico. Se vinciamo la sfida facciamo l'Italia, se ci tiriamo indietro non siamo l'Italietta ma siamo incoerenti". Così Matteo Renzi incontrando gli imprenditori alla Camera di Commercio di Milano.
"Expo deve diventare fiore all' occhiello del nostro paese. Da qui al 2015 il governo dovrà fare le riforme che servono per diventare un paese orgoglioso del passato e geloso del proprio futuro. Chi ruba va fermato, ma non si fermano le opere. Non è accettabile che ci sia chi oggi in una logica disfattista dica 'fermiamo Expo'. Di fronte al malaffare non si fermano i lavori pubblici. Lo stato e' più grande e forte dei ladri" afferma il premier Matteo Renzi.
Per l'Expo c'è l'impegno da parte del governo a essere "operativi nel rispetto di tutte le scadenze, come l'Italia sa fare quando è sotto pressione", con "coraggio e grazia". E ggiunge: "Chiedo una mano al tessuto produttivo milanese, serve uno sforzo in più. Perché cambi il clima nel nostro paese e torni la speranza, non c'è dubbio che il governo centrale deve intervenire con sempre maggiore presenza ma chiedo una mano a voi".
Renzi prima del vertice sull'Esposizione universale ha visitato la scuola elementare Massaua con il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Diverse decine di alunni della scuola milanese di via Massaua lo hanno accolto nel cortile, con i genitori e i nonni in curiosa attesa oltre alla recinzione, fra il 'pubblico' anche una decina di insegnanti della scuola San Giusto che, indossando cappelli da cuoco, hanno mostrato all'indirizzo del premier dei cartelloni per chiedergli di ''salvarli'' dal passaggio alla competenza statale da quella comunale, considerata rischiosa.
"Voi siete molto importanti, anche se non votate. datemi una mano a cambiare l'Italia" ha detto il premier agli alunni. Agli alunni il capo del,Governo ha donato una copia della Costituzione, il testo "che ci fa stare insieme" e ha elogiato il ruolo degli insegnanti.
Il premier alla sede della società Expo è stato poi contestato da alcune decine di manifestanti: Gridando 'vergogna, vergogna' con cartelli e bandiere rosse con la scritta 'stop sfratti, sgomberi e pignoramenti' si sono avvicinati alla sede di Expo poco dopo l'arrivo del premier Matteo Renzi. I contestatori urlano 'Expo è una truffa' ed espongono cartelli con la scritta 'una solo grande opera, casa per tutti'.